mercoledì, aprile 16, 2008

Social events

Oggi, dopo una dura giornata di riunioni su tematiche tecniche, come è d'uso in alcuni contesti internazionali c'è stato quello che chiamano un social event. Nello specifico, un nano giapponese e il suo fido assistente sono venuti a fare una dimostrazione di Tai Chi e altre tecniche di rilassamento (non conteNplando quelle che si avvalgono del cavo orale).
Ed ecco quindi, vivaddio (ma abbasso A san calogero) allegri ma felici 15 esperti di robe iNpronunciabili togliersi le scarpe - alcuni le calze - e cimentarsi nella ricerca della verticalità, del flusso d'energia, dell'equilibrio delle cose e delle rotondità della collega davanti.
Il nano era fantastico, e ogni frase in francese maccheronico (tradotto alla meglio in inglese dal suo assistente) finiva con un secco hayyy alla bruslì, soprattutto quando ti era alle spalle e ti metteva paura. Salvo poi accorgerti che era il nano.
Personalmente, a parte la sessione di canto in giapponese (in cui modificavo leggermente le sillabe per evocare la parola magica mamm't). la parte che ho trovato più interessante è stata la spiegazione del concetto di corpo come vettore di energia, che viene dal cielo e viene trasmessa alla terra, in un continuum che ci rappaci-fica (crp) con il tutto.
Quindi, con perizia e sicumera, eccoci tosto a cercare di concentrarci sul punto di ingresso (il cranio) e di uscita (i piedi) per consentire un passaggio fluido del principio vitale.
Poco importa se, nell'iNpeto della ricerca, un po' di energia di una collega finlandese 60enne ha trovato una via d'uscita altrettanto consona prima di arrivare al suolo, ed il continuum di cui sopra è stato solcato da un finnico, ma assertivo, proooooooot.
La vichinga, arrossendo, si è giustificata con un "I'm sorry, there's too much power in me".
Io, inspiegabilmente, sono stato preso da istantanee convulsioni e mi sono esibito in sbroffi di risa inarrestabili per tutto il resto dell'incontro. Il nano, pensando me la stessi spassando con le sue spiegazioni, mi sorrideva soddisfatto.
Non vedo l'ora di andare al prossimo "Social Event".

giovedì, aprile 03, 2008

When you're down, and troubled...


Facciamo una prova, ok?
Prendiamo un teatro grande a piacere, mettiamoci delle luci soffuse, una scenografia essenziale, un paio di chitarre sui treppiedi, un piano a coda con un omino che lo suona e uno sgabello con un microfono davanti.
Sullo sgabello mettiamoci James Taylor.
Teniamoli così per un paio d'ore, tra comiche presentazioni delle canzoni, battute, minchiate varie, tecnica chitarristica veramente notevole (anche su una Telecaster!) e una voce che se ce l'avessi io canterei proprio come a James Taylor®.
Funziona, fidatevi.
Era la terza volta che lo vedevo e devo dire che oltre ad essere un grandissimissimo è anche un vero minchione®, capace di non prendersi sul serio come troppi della sua fama non sanno fare. Già dovrebbe bastare First me, second me, ma giusto per ribadire il concetto dico che solo uno così può ri-cantare You've got a friend con una sequenza di immagini sullo sfondo diversa da quella giusta: una parata militare russa con gigantografie di Lenin e Stalin che saluta i soldati e i carrarmati. L'effetto era ovviamente iNperdibile. Tra l'altro, in cvlo® ai teNnicismi, per tutto lo show immagini e filmati li faceva partire lui stesso con un pedale collegato a un mac (sì, lo so, danielino...).
A proposito di amicizia, You've got a friend l'ha scritta Carole King e gliel'ha regalata, facendogliela registrare prima di registrarla lei stessa. Un po' come se John Lennon avesse regalato Woman a Zucchero (che comunque ha trovato il modo di registrarla lo stesso). Di questa canzone (You've got a friend, non Woman) James ha detto Quando l'ho sentita per la prima volta, suonata da lei nel camerino (non quello con le tazze di ceramica...) ho pensato che era la più bella canzone pop che avevo mai sentito. Non sapevo che l'avrei suonata per tutte le sere della mia vita.
Minghia, evvéro.
Poi, finito il concerto, è rimasto almeno 10 minuti a stringere mani, firmare biglietti e salutare il suo gent.mo pubblico. Dopo 40 anni di onorata carriera potrebbe tranquillamente mandare tuttincvlo®. Invece no.
Andatelo a vedere, dovunque sia, e per qualunque prezzo.
Ma, se devo essere sincero, la cosa che mi rimarrà più iNpressa è l'annuncio del teatro prima dell'inizio: in tre lingue una voce suadente ha raccomandato di spegnere il cellulare, non fare foto e, per favore, non tossire (?!?!).

domenica, marzo 23, 2008

La mejo


Per motivi che sarebbe troppo lungo nonché privo di interesse star qui a spiegare (ma che finiscono in elgio), stasera mi sono ritrovato sul divano con i miei cary davanti a raiuno. Stringendo tra le mani il mio fedele amichetto, come tante altre volte negli ultimi mesi (ho parlato di MESI e non di ANNI...), mi sono quindi guardato lo show del Trio.
'Iobono, dopo 15 anni che non vedevo In principio era il Trio, i Promessi Sposi e tanti altri schwep...stech...schteng...insomma scienette®, le battute mi tornavano a mente in automatico e ci ridevo ancora. Vorrà dire qualcosa?
A parte che sono un po' disturbato, intendo.
Ai teNpi mi facevano morire, a cominciare da un giovanissimo Solenghi come Ispettore Cocker (possibile che non se lo ricorda mai nessuno????), fino ad arrivare a tutti gli show in trio. Guardavo perfino Fantastico, Domenica In e tutte le altre pvttanate colossali in cui c'erano...vabbè...
Soprattutto lei era spettacolare, faceva stiantare e lo fa ancora, e al contrario degli altri due non si è abbassata a fare cose ignobili. PuLtroppo ha avuto anche problemi di salute che le hanno lasciato segni piuttosto evidenti. Non ne avevo sentito parlare ma salta subito all'occhio che le sue ossa vanno un po' per conto loro. Però continua ad avere i teNpi, la mimica e la voce di seNpre.
Secondo me è l'unica che può aspirare al titolo di la mejo, diciamo un Proietti al femminile, anche se non canta e non balla.
A fine spettacolo, tra le laGrime di commozione, i tre hanno lasciato trapelare che potrebbero tornare a fare qualcosa insieme.
Non dovrò mica ricominciare a vedere la televisione?!?!?!

mercoledì, marzo 12, 2008

Re, in tono minore

Quanti di voi si ricordano dell'ultimo re d'Italia?
No, non quell'idiota padre di un altro idiota che è già scaNpato (l'idiota padre) non si sa come (ma qualche idea ce l'ho) un paio di volte al carcere ma, essendo idiota (lui, il padre, ma anche l'altro, il figlio), sono certo che prima o poi ci finirà (o meglio, ci finiranno). O almeno ne coNbinerà altre che porterebbero qualunque altro cittadino in carcere, se non fosse nientepopodimeno che erede al trono.
No, dicevo, ancorché idiota lui non è mai stato re. Infatti parlavo di suo padre, che re lo è stato sul serio, anche se per meno di un mese, un teNpo non abbastanza lungo da poter eventualmente far capire chiaramente da chi abbia preso il figlio. In Italia, giustamente, gli si dedicano solo poche righe nei libri di storia, che recitano pressappoco così: Quando quel figli'e zoccola del padre (riferendosi quindi alla nonna di uNberto, madre del nonno dell'idiota), dopo aver fatto la ben nota serie di danny (dim. di daniele) al paese abdicò e fuggì, fu re giusto per il teNpo necessario al popolitaliano a sfanculare® la monarchia e instaurare la repubblica.
Ma non è questo che mi interessa, bensì quanto segue:
In primo luogo, sua altezza (ca. 160 cm) abdicante, padre di uNberto, se ne andò in esilio in Egitto, mentre Sfanculato I, cioè uNberto, se ne andò in Portogallo. Vorrà dire qualcosa, no?
In secondo luogo, negli anni che vanno dal 1946 al 1983, anno della sua morte, nessuno che non lo volesse esplicitamente ha mai sentito parlare di lui, dei suoi fatti privati e delle sue marachelle. Al contrario di suo figlio Idiota I, seNpre alla ribalta per i suoi passateNpi un po' eccentrici (e.g. omicidî, traffici, prostituzione, etc.) e di suo nipote, Idiota II. Insieme sono arrivati financo a chiedere all'Italia un risarcimento dei beni persi dalla famiglia (a troye, con ogni probabilità). Ho pure sentito dire che Idiota II si candida alle prossime elezioni e ci sta anche che prenda qualche voto, grazie alla profondità delle sue idee ma soprattutto alla temibile concorrenza. Ah, ricordo a tutti i teledipendenti che anni fa sto cretino, ancora in esilio, aveva financo uno spazio fisso in una trasmissione di Fazio. Ricordiamocele certe cose, non lasciamole passare lisce.
Dal canto suo, la cittadina di Cascais, alle porte di Lisbona, ha voluto dedicare al suo ospite illustre il lungofiume/lungoceano (è un po' difficile distinguerli), la cui residenza è stata convertita in albergo a 5 stelle. Ma tutto in maniera stranamente non invasiva né urlata.
Ora, premettendo che la mia passione per la styrpe reale italica (o di qualunque altra nazione) rivaleggia con quella per la scrittura bustrofedica e la morfologia dell'epiglottide, mi sento di spezzare una lancia in favore di uNberto, come uomo, non certo come sire (che è una terza minore).
Ovviamente, le due mezzelance le infilerei volentieri nei regî orifizî delle mezzeseghe discendenti.
Ma tant'è...

mercoledì, marzo 05, 2008

In a sentimental mood (op.cit.)

Il 25 settembre 1990, allallora (trullallero) Palatrussardi, vitti (na crozza) il mio primo concerto serio: Clash of the Titans con Suicidal Tendencies, Testament, Megadeth e Slayer. Ah, com'eravamo ggiòvani (io). A vedere il concerto con me, oltre a Le Canard Soufflé, era financo venuto un amico syncero di Firenze (ciao Andrea, chissà che fine hai fatto), noncurante del fatto che lo stesso concerto lo facevano la sera prima nella sua (e ormai ex-mia) città. Ah, la micizia.
Ma tornando a cose senz'altro più iNportanti, il 4 marzo 2008 rimarrà una data da ricordare. No, amica syncero, del fatto che Lucio Dalla abbia coNpiuto 65 anni francamente miNportunasegonanulla®. Tra l'altro sarebbe anche il momento buono per pensionarsi. Eh sì, perché magari il su' babbo era anche un bell'uomo e veniva (oltre che nella madre) dal mare. Ma il figliolo ha fatto decisamente una brutta fine.
Da ricordare, almeno per me, è il fatto che, dopo quasi 18 anni dalla prima volta, e a pochi giorni dal mio abbandono di Milano, sono tornato a vedere i Megadeth. In un momento di nostalgia, mi sono infilato davanti al palco come ai vecchi teNpi, notando con una punta di sgomento che molti dei presenti, nel 1990, erano ancora nelle palle del loro babbo (o di chi ne ha fatto occasionalmente le veci).
Ma, a pensarci bene, Dave Mustaine è nato del 1962 e non si fa problemi a continuare a chiudere le serate con You've been great, we've been Megadeth.
Perché dovrei farmi problemi io?

lunedì, marzo 03, 2008

See you...


Fine 1990, ottobre o forse novembre. Vivo a Milano da due mesi, e l'unica cosa che mi fa sopportare questa bellissima città di mare è, tanto per caNbiare, la müsica.
Vedo in giro i manifesti di un concerto che non mi voglio perdere: Jeff Healey Band al Teatro Orfeo. Sì, quello che ormai è praticamente solo un cinema.
Vado, paperomunito, e come seNpre accade quando si ascolta musicisti come si deve, la gioja delle orecchie è parimenti accoNpagnata dalla presa di coscienza dei propri limiti.
Comunque sia 'o guaglione canadese, all'epoca poco più che ventenne, è decisamente bravissimo. E non solo perché suona seduto ma ogni tanto si alza, va un po' in giro per il palco e poi torna a sedersi. Già, perché Jeff è cieco.
Il fatto di suonare la chitarra con l'iNpostazione da piano gli permette di usare il pollice, con una estensione della mano sinistra proibitiva. Qualcosa di simile lo faceva Jake E. Lee, chitarrista di Ozzy ai teNpi di Bark at the Moon. Ma lui ci vede.
Oggi Jeff se n'è andato, a 41 anni, per un tumore. Non ne aveva già avute abbastanza di sfighe?
Per la cronaca, quella sera di tanti anni fa a fare da spalla c'era un trio stile Jimi Hendrix Experience, il cui chitarrista cantante di cognome faceva Kamen. Già, il fratello di Nick Kamen (qualche ragazzina se lo ricorderà...), ma anche fratello di Michael Kamen, che invece tutti dovrebbero sapere chi è. Vi siete mai chiesti chi ha fatto, tra le tante altre cose, le orchestrazioni di The Wall? Quegli iNpasti di archi, fiati (soprattutto corni) che a distanza di quasi 30 anni sono ancora quanto di meglio ci sia in giro? Per i più curiosi, ha anche arrangiato e diretto l'orchestra che ha accoNpagnato in tour i Metallica qualche anno fa ed ha diretto l'orchestra di The Wall-Live in Berlin.
Ma poi anche lui se n'è andato giovane, nel 2003, per un male incurabile.
Ogni tanto mi chiedo: ma perché sta Gigi D'Alessio sta benissimo?

venerdì, febbraio 29, 2008

Di cosa volessimo parlare? (op.cit.)



Madonna (scegliete voi un aggettivo qualificativo a caso), quant'è che non scrivo nulla quassù?
Sì, lo so che basta leggere la data dell'ultimo post, era per dire.
In effetti, di temi di cui parlare ce ne sarebbero tanti: la caduta del governo, le nubi oscure che si stagliano all'orizzonte, i conti correnti di Buttiglione in Lichtenstein (di cui, peraltro glimportuncazzo a nessuno, voglio dire dei conti e dell'Orango, ma neanche del Lichtenstein), la benzina alle stelle, la Berté ammanettata, le parolacce di Pippo, ma soprattutto i nuovi manifesti di Eva Herzigova aggiro per milano (che Yog Sototh l'abbia in gloria) eccetera.
A proposito, non vi stanno terribilmente sui coglioni quelli che dicono eccedera? A me sì, tantissimo. Sembra la versione raNpicante di un'opera di Nietzsche, che non per altro è morto pazzo. Come pure, credo che colerei nelle casseforme anche coloro i quali che dicono (essi) palché riferendosi al pavimento di legno.
Altre espressioni che trovo punibili con l'arresto (cardiaco)?
Un breve elenco, magari trito(ne), con un altrettanto breve commento:
- proseguio: come si fa a commentare una cosa così?
- questa roba là o quella roba qua: ho i brividi solo a pensarci
- buon week: auguro un weekend di merda a chi lo dice, inclusa tutta la settimana dopo
- redarre un documento: non potete immaginare quanta fatica ho fatto a scriverlo
Continuate voi la lista con le Vs. preferite?
Queste cose hanno lo straordinario potere di risvegliare in me l'istinto materno. Di una matricida.
Sono infatti profondamente convinto che queste persone andrebbero seviziate da piccole a colpi di Grammatica Italiana dietro le orecchie, altro che le teorie del Dr. Spock, e sarei ben lieto di poter dare il mio piccolo contributo a questi piccoli angeli, perché crescano in maniera sana.
A breve, quindi, approfitterò della mia emigrazione per fare uno stage di puericultura.
A Marcinelle.

mercoledì, febbraio 13, 2008

Parallelismi

Ieri gironzolavo soprapensiero per i corridoj di un supermercato, quando di colpo i miei sensi di ragno hanno percepito qualcosa di familiare nella musica che veniva diffusa. Stupefatto, mi sono ritrovato a canticchiare a syncrono questi immortali versi in rima AABBC (cioé l'abc, per i balbuzienti, della melodia tradizionale italiana):
Presto da te ritornerò
Perché io da solo non ci sto
sei solo tu, che amo di più
Daniela
Nel mio megaschermo mentale è subito apparso il capoccione riccioluto di colui che, balsfemamente, è stato definito lo JulioIglesias® italiano. Ma, dico, stiamo scherzando?! Julio è inarrivabile!! Nessuno può osare tanto!!!
Poi però, piano piano, l'evidenza dei fatti mi ha fatto ricredere.
Vamos a ver, orsù, cominciando dal nome.
E' evidente una certa attinenza con la religione per entraNbi, anche se in un caso nel nome e nell'altro nel cognome. Inoltre, il nostro coNpratriota ebbe anche l'onore (suo) di cantare per GiaNpaolo II° in Vaticano. Si mormora che, allontanate le telecamere, si siano lanciati insieme in un appassionato medley Daniela, Adestefideles, Abbracciamiamoremio interrotto a causa di un malore occorso in sala ad alcune religiose subito dopo che i due, armonizzati per seste, hanno pronunciato il verso "abbracciami come sai e resta vicino a me giuro che nessun'altra al mondo potrà portarmi via da te". Pensate se, mutatis mutandis, il verso fosse stato "baciami...bacia tutta la mia pelle...". Ma questa, come si dice, è un'altra storia.
Ah, per la cronaca, il nostro di cognome fa Rossi, tanto tradizionale da far pensare ad un nome d'arte.
Ma quello che mi ha veramente fatto pensare al concetto di doppelganger, che non ho alcuna intenzione di approfondire in questa sede, è un punto chiave nella biografia di entraNbi:
Christian: esordisce come calciatore di serie "A" nella squadra del Palermo, sua città natale. In seguito ceduto al Mantova, deve però interrompere prematuramente la sua carriera calcistica a causa di un infortunio. Fin da giovane coltiva una delle sue passioni più grandi: la mus(f)ica.
Julio: In gioventù fu un giocatore di calcio: giocò nel Real Madrid come portiere. Dopo un incidente automobilistico lasciò lo sport e si dedicò alla mus(f)ica.
Considerando che il primo è nato nel '47, il secondo nel '43, è evidente come il destino benevolo, avvedutosi che negli anni '60 i calciatori, inspiegabilmente, venivano considerati solo degli sportivi semianalfabeti, abbia spezzatolecosce® a entraNbi (a fin di bene), acciocché potessero finalmente inseguire la loro grande passione, per l'appunto: la Mvs(f)ica!
Cosa iNporta poi, mi chiedo, se Daniela è pericolosamente simile a Manuela (per quanto più poppvta, mi dicono)? Cosa iNporta se almeno un pajo di figli di Julio abbiano inseguito (con discreto successo) la stessa passione del padre, mentre i figli di Christian sono apprendisti falegnami, specializzati nell'uso delle seghe circolari (chiamate così perché, gira gira, seNpre lì si finisce)?
Cosa iNporta, infine, se una stima per difetto attribuisce a Julio oltre 3.000 amanti (NB: John Holmes, che faceva quello di mestiere, è arrivato a 5.000 compresi uomini e animali), mentre il nostro probabilmente rasenterà al massimo il migliaio (pfui, dilettante)?
Cosa iNporta tutto questo, perdio, quando una volta accettate e superate le piccole differenze ci si accorge che è possibile condividere con entraNbi la passione per la Mvs(f)ica?

sabato, febbraio 09, 2008

Un piccolo indizio...

venerdì, febbraio 08, 2008

Sì, lo so...

Ultimamente non sono molto presente e a tutte le accuse, sacrosante ma infondate, di latitare un po' su questo blog, non posso fare altro che rispondere "¡evvéro!".
Ma, vi dirò, in pentola bolle qualcosa di grosso (no, non il barboncino), per cui al posto Vs. io rimarrei syntonizzato.
O forse no.

giovedì, gennaio 24, 2008

Nulla da fare, sono inarrivabili

Copio pari pari dal sito di laRepubblica di oggi, nessun commento è necessario:
Trento, muore in Chiesa il parroco continua la messa
L'anziano fedele viene colto da infarto e muore sui banche della chiesa. Ma la Messa deve continuare. Accade a Trento, in una parrocchia di periferia dedicata alla Madonna Bianca, dove l'altra mattina un uomo di 86 anni, Pio Leita, si è accasciato sui banchi durante la Messa del mattino, vittima di un attacco di cuore fulminante che gli ha fatto perdere conoscenza, tra lo spavento dei presenti. Erano le 8 e 15 e subito è partita la chiamata al pronto soccorso, distante appena un paio di chilometri, ma il medico non ha potuto fare nulla per salvare la vita dell'anziano, da tempo sofferente di cuore: dopo quasi mezz'ora di tentativi disperati il rianimatore ha rimesso nella borsa gli attrezzi del mestiere e gli infermieri hanno fatto ritorno all'ambulanza, dopo aver coperto con un lenzuolo la salma dell'anziano che è rimasta ferma in mezzo alla navata. Impossibile rimuovere il corpo senza l'autorizzazione del magistrato di turno, vietato spostare l'anziano fedele - un affezionato della Messa mattutina - prima dell'arrivo dei necrofori comunali. Che fare? Il parroco Mario Peron, un sacerdote benvoluto dagli abitanti della zona, ha invitato i fedeli a prendere posto e ha ripreso la celebrazione della Messa di fronte a un pubblico incredulo. Ma la foto del morto sotto il lenzuolo, pubblicata su L'Adige, con i fedeli che gli voltano le spalle per seguire la preghiera del sacerdote ha acceso le polemiche: sono molti, anche tra i cattolici, a scandalizzarsi per la Messa celebrata con un morto nella navata. "Dovevano fermarsi" in segno di rispetto per quell'uomo. Ma lui, il parroco, si è giustificato: "Che dovevo fare? La Messa andava celebrata, non è giusto farne un caso. Solo chi non conosce il funzionamento della Messa non capisce le ragioni della mia scelta. Non potevamo fermarci, eravamo riuniti in chiesa e abbiamo pregato per lui". I familiari dell'anziano non vogliono accendere polemiche mentre un figlio, missionario in servizio in America Latina, ha scritto che il padre avrebbe approvato il proseguimento della celebrazione: "Purtroppo non posso essere presente - ha scritto - ma mio padre sarebbe stato d'accordo con la prosecuzione della Messa". Questa mattina invece, ore 10, proprio in quella chiesa sarà celebrata un'altra Messa, quella funebre, durante la quale forse il parroco darà nuove spiegazioni. Chi è entrato nella chiesa l'altra mattina ha descritto una situazione irreale, con i fedeli che hanno seguito l'invito del parroco senza capire bene la situazione. Altri fedeli sono entrati nell'edificio religioso quando la messa era ormai quasi conclusa e non hanno capito che lì, sotto quel lenzuolo bianco, c'era il corpo senza vita di Pio Leita.

mercoledì, gennaio 16, 2008

Genio® su Genio® (per 3,14)

Guardate questo video: geniale, no?
Ora guardate questo: geniale anche questo, no? Ma completamente diverso.
Analizziamo.
Ollio aveva una vocetta da tenore, mentre Sordi ce l'ha trasmesso con la sua bellissima voce da basso (e delle trovate sulla pronuncia non presenti nell'originale).
Le due canzoni non c'entrano una mazza l'una con l'altra: l'originale era carina, più o meno uno standard americano degli anni '30, ed il balletto (qui siamo nella stratosfera) era pensato per quel sottofondo; la versione italiana fu scritta apposta per il film (col titolo A zonzo), ed oltre al testo da applausi ci sta da dio con la coreografia.
Non vale la pena aggiungere nulla su Oliver & Stan, a.k.a. Stanlio & Ollio, a.k.a. El Gordo y el Flaco, a.k.a. un sacco di altre coNbinazioni di nomi.
Ne basta uno: Geni®.
Ah, dimenticavo, il film è del 1939, ma in Italia è uscito nel 1942, in piena guerra.
Sordi era nato nel 1920 (rispolverate l'aritmetica e fate due conti), ed ha doppiato Ollio per anni e anni.
Dopo 65 anni ancora ci rid(iam)o.
Chi si ricorderà di Zelig?

mercoledì, gennaio 09, 2008

E come l'anno scorso...


...comincio l'anno con un tramonto.
Eh già, perché come tutti sanno il tramonto è simbolo del giorno che finisce, della vita che va verso il suo naturale epilogo, della carriera che si conclude, delle foglie che cadono, dell'autunno, delle morte stagioni, della presente e viva (la phya®) e il suon di lei (il suono è della stagione presente e viva (la phya®) [sì, lo so, non riesco a scindere questo connubyo], non della phya® (viva) che, per quanto ne so, non ha suoni particolari, a meno che uno non soffra (o goda) di sinestesia, nel qual caso questo qualcuno sinestesse a casa sua ad odorare i suoi LP dei Bros, che qua non abbiamo teNpo da perdere).
Insomma, chiudendo questa lunga parentesi rosa tra il suon e di lei, riassumo dicendo che il tramonto mette di fronte all'evidenza che il giorno finisce, e la notte insegue seNpre il giorno, ed il giorno verrà (op.cit.).
E comincerà per forza con un'alba.
Ma non avevo voglia di fotografare l'alba quindi accontentatevi.

giovedì, dicembre 27, 2007

Permette una domanda?


Questo manifesto caNpeggia su una piazzola 6x3 (18, per i più preparati di voi), in circonvallazione a Milano.
Per la cronaca, l'edificio alle sue spalle è parte del(nientepopodimenoche)la Baggina, aka Pio Albergo Trivulzio, cioè la struttura capitanata da Mario Chiesa dove, pilatescamente, nel 1992 si cominciarono a lavare le manE. Che, altrettanto pilatescamente, sono rimaste piuttosto sudicie.
Per coloro di voi che sono ormai accecati, non già dalla religione né dalla brama di potere, ma più seNplicemente dalle copiose seghe®, preciso che il link in basso recita http://www.gloriosatrinita.org/.
Fossi in voi un giretto nel sito ce lo farei, cogliendo fior da fiore come una libellula nel prato inseguita da chi sapete voi.
Lasciatevi coinvolgere dal New Christian Happy Hour, ogni terzo mercoledì del mese in un locale più o meno à la page, e attendetevi "a metà della serata un'annuncio e una testimonianza di fede". Già, proprio un'annuncio.
Oppure soffermatevi sui 5 pilastri:
1) Cristologico: [...] Il culmine della centralità di Cristo nella nostra vita è la Croce, uno strumento di combattimento (coNbattimento?!) proposto da Dio stesso a noi tutti [...]
2) Antropologico: [...] è nostro desiderio entrare nella vita dell'uomo (talvolta anche nel sottocoda)[...]
3) Ecclesiale: [...] Cristo per la salvezza dell'uomo ha istituito la Chiesa (ah, ecco perché!)[...]
4) Carismatico: [...] Vogliamo aprirci ai doni dello Spirito Santo invocandolo in ognuna delle nostre preghiere (e il carisma dov'è?)[...]
5) Rivolto all’ Evangelizzazione: [...] ci sentiamo in missione per annunciare a tutti che Gesù ci ama in maniera semplice, schietta e diretta (annunciazione, annunciazione!)[...]
Oppure curiosate nella sezione Junior, ed abbandonatevi nella scoperta del santo del mese (sarà mica parente di Izio?), la cui vita è descritta con uno stile fresco e asciutto da soap opera, ritmato dalle sante virgole dell'ammore eterno:
[...] In seguito si saprà che Giuseppe era il frutto di una relazione casuale extraconiugale, di una donna di Castelpagano, il cui marito era emigrato in Argentina, da cui non tornerà più, anche perché aveva saputo della duplice infedeltà della moglie, perché oltre il bambino, ella ebbe in seguito anche una figlia. Inoltre la coppia aveva già un bambino legittimo e la donna, di cui omettiamo il nome, dopo essere rimasta incinta, voleva abortire, ma una amica di famiglia la convinse a portare avanti la gravidanza; la stessa amica diverrà madrina di battesimo del neonato [...].
Il sito è inesauribile, già proprio come la gloria di coso, ma seNpre nella sezione Junior io mi soffermerei anche sulla sezione giochi online, dove ci sono chicche come:
Risolto il cruciverba, leggendo la prima colonna verticale, scoprirai qual è il comandamento più grande.
Peccato non avere teNpo di risolverlo, rimarrò con la curiosità.

Oppure definizioni a trabocchetto:
1 verticale = Lo é stato Gesù ... fino alla morte di croce
Ho provato con "vivo" ma non c'entra.
Oppure cura delle sfumature:
1 - Si festeggia 40 giorni dopo la Pasqua
6 orizzontale = si celebra 40 giorni dopo la Pasqua
Sia chiaro, una cosa sono le celebrazioni, un'altra i festeggiamenti!

E che dire della sezione "Come ridono gli Angeli"? Per quanto lo ami, devo ammettere mio malgrado che Federico Marika Sardelly non è nissuno.
Insomma, amici synceri, ma soprattutto amiche fedifraghe, lo confesso:
Ero triste & solo, mi mancava qualcosa ma non capivo cosa, ero svogliato, senza energie, ma adesso finalmente ho capito cos'è che mi mancava: Cristo! (in senso esclamativo) che bella cosa la mvsica!
Buonannattutti!

lunedì, dicembre 24, 2007

Dove sta la maria?


Tanto per caNbiare ho intitolato il post con una op.cit., per la precisione di quest'uomo qui (o quest'uomo là, o anche quell'uomo qui, come barbaramente dicono qui o lì a Milano). In particolare la citazione coNpleta sarebbe Dove sta la maria, il mio dado sei tu, craxi come ti amo, bello. Per chi ha buon cvore ed è di buona volontà non c'è bisogno di ricordare che si tratta del titolo, suggerito dal pubblico un pezzetto alla volta, su cui il buon Benignaccio iNprovvisa una canzone in Tuttobenignidalvivo '83. Per gli altri l'ho appena fatto (prego, non c'è di che).
Ma torniamo senza tema al tema di oggi, giorno in cui si commemora l'inizio del travaglio (marco) della madonna e forse anche di una plantigrada franco-belga, coNpagna di un plantigrado franchino-romano di fantozziana memoria. Tralasciando il fatto che se la concezione è immacolata, poteva esserlo anche il parto, mi trovo a denunciare un'incresciosa sparizione.
Dunque, visto che nel 2007 sono stato un onesto e alacre (al acre in arabo) lavoratore, ho ricevuto in dono uno spvmante PremiataSpurghi® ed un pandoro Tre Marie. Tenete bene presente quest'ultimo nome. Essendo curioso come una scimmia (specie con la quale divido diverse cosette), prima di sbranarne il contenuto mi sono spulciato le interessanti informazioni riportate sulla confezione cartonata. E cosa ti scopro? La foto fa schifo è vero, ma ero appena sveglio (i.e. mezz'ora fa), in ogni caso si legge chiaramente che "Nel 1150 alcuni cavalieri di ritorno dalla Terra Santa fondano a Milano la Confraternita delle Quattro Marie. Nell'800 da quell'antico forno nasce Tre Marie..."
Ora, mi chiedo, tra il 1150 ed il 1800, dov'è andata a finire la quarta maria?
Pensachetiripensa, io un'idea me la sono fatta, ricollegandomi a ColoNbo ed alle tre Caravelle, ma vorrei sapere cosa ne pensate voi.
Augh!
Uri.

martedì, dicembre 11, 2007

Crash test dummy (li sordi...)



Un seNplice test del tipo sì/no per vedere quanto siete persone di mondo:
  1. Sei mai andato in trasferta per lavoro?
  2. All'estero?
  3. In quell'occasione hai preso un taxi?
  4. Il taxi intanto che ti portava ha fatto un incidente?
  5. Frontale?
  6. Hai subito, in questa allegra circostanza, una distorsione cervicale?
  7. Adesso sei un po' più felice di prima?
Se hai risposto tutti mi sento meno solo.
W!

venerdì, novembre 30, 2007

Radici


No, stavolta Kunta Kinte non c'entra.
Questo è il mio primo disco degli Iron, coNprato a metà con un tizio che ha il mio stesso cognome, stessi genitori e qualcos'altro in comune che ora come ora mi sfugge.
Dopo poco teNpo ho smesso di ascoltarlo (il disco, mio fratello ho smesso di ascoltarlo ben prima del 1987): l'avevo mandato a memoria, e ce l'ho ancora staNpato in mente. Il chorus di Wasted years ed il solo di Stranger in a strange land, allora come adesso, mi danno i brividi. Così come tante altre vecchie canzoni della Vergine di Ferro, dalla strofa cavalcata di Run to the hills, agli stacchi di Hallowed be thy name, al riff di Two minutes to midnight, all'attacco di Flash of the blade, insomma dalle prime note di Prowler, prima canzone del primo disco (1980), fino alle ultime di Only the good die young, ultima canzone di quello che per me è il loro ultimo disco (1988).
Ciò detto, l'altro giorno ho letto che nel 2008 faranno un tour mondiale, chiamato Somewhere Back in Time World Tour, con una scaletta composta quasi esclusivamente di brani dei loro dischi degli anni '80 e la scenografia basata su quella del World Slavery Tour del 1985.
Finito l'articolo mi sono asciugato una lacrimuccia, ho preparato un paio di stecche di fazzolettini (sono un tipo senZibbile) ed ho comprato, smoccolando per il prezzo, il biglietto del Gods of Metal di giugno 2008 a Bologna, per gridare ancora una volta, forse l'ultima...

UP THE IRONS!!!

domenica, novembre 25, 2007

Due bravi ragazzi


Già, sono proprio bravi, oltre che ragazzi.
Sto parlando di Rosmarino y Gandolfa, no, Rododendro y Galoscia, neanche, Roberto y Ginevra, macché, Romario y Garrincha, insomma di questi due mostri. Oddio, a onor del vero sono pure bellini, e lei finché la senti solo parlare e non le vedi fare delle ritmiche inghiavulate® sembra una adolescente caruccia e timidina.
Poi la senti suonare.
Sono passati da milAno la settimana scorsa, e il prezzo del biglietto non poteva essere meglio speso (anche perché mi è stato gentilmente offerto).
Per chi non c'era, in quanto preso a baloccarsi con le chine (martini) e gli scarabocchi alla Strogoff, o semplicemente perso per i cazzi suoi (op.cit.), dico solo di andarli a vedere subito non appena ricapitano a tiro.
Se poi quando faranno degli stacchetti dei Metallica vecchio stile (Battery, Master of Puppets, For whom the bell tolls, One e Ride the lightning questa volta) non li cogliete...be', sono fatti vostri (op.cit.).

martedì, novembre 20, 2007

Un classico sempreverde



No, amici sinceri, il classico cui mi riferisco non è la phya®, che in generale non è sempreverde ma come molti di voi sapranno in autunno ingiallisce. Ma, mi hanno assicurato, non cade.
Il fatto è che non mi è ancora venuto in mente nulla di carino da scrivere, anzi meglio dire che non mi è venuto in mente ancora nulla e basta (o non mi è venuto), quindi mi limito a segnalare una barzelletta spettacolare sulle bionde belle ma stupide, che mi ha fatto scoNpisciare nonostante l'argomento sia trito e ritrito.
Visto che non è mia, e che ci tengo a sponsorizzare un sito di amici, mi limito a lasciarne il link.

Fatemi sapere se vi piacerebbe (a voi).

martedì, novembre 06, 2007

De giallitvte coeli


Sulla scia del concertone citato nel post precedente, con lo sguardo ancora annebbiato dalle copiose laGrime di commozione, mi sono ritrovato nostalgicamente (eia eia alalà, la maiala di tu mà) a rispolverare alcune cançoes delle cipolle di oliver. A proposito, pare che il nome sia stato iNposto dalla produzione, e che fosse quello di uno scrittore. Poco iNporta, quel che conta è che le loro canzoni siano arrivate financo ad essere proposte come merce di scaNbio nientemeno che per il Pipppero. Hai detto nulla.
Tornando a Bomba (CH), mi sono riascoltato commosso perle quali Sandokan, Orzowei e Sandokan alla riscossa (aka Mompracem vivrà...ricorda qualcosa agli adepti di Don Zauker?), cantandole a squarciagola con l'adrenalina che scorreva potente nelle mie vene, proprio come se stessi pulendo la moto (op.cit.).
Ma, intanto che cantavo e ascoltavo, ascoltavo e cantavo, cascavo e antoltavo, percepivo un messaggio nascosto, una poetica sottesa, che non riuscivo a mettere a fuoco.
Cosa sarà mai? - mi chiedevo.
Mi scervellavo, ci rimuginavo, ma vuoto, nulla, deserto (op.cit.). Poi ho guardato fuori dalla finestra e d'incanto mi è apparso il trait d'union, il fil rouge, il filo di arianna.
Le jeux sont fait - mi son detto - rien ne va plus. Cordon bleu.
Se non avete anche voi la possibilità di guardare fuori dalla finestra, provate quantomeno a confrontare i seguenti versi:

SANDOKAN ALLA RISCOSSA
Sole grande, sole giallo ci accompagnerà,
e vola un gabbiano che ci guida verso...

ORZOWEI
Ma non pensare che, tutto sia contro te
C'è l'amore, sole giallo sorriderà

SANDOKAN
Sandokan, Sandokan
giallo è il sole la forza ti dà

Capite la forza del messaggio? Non siete pervasi dalla eccitazione della scoperta?
Guardare il sole non sarà più la stessa cosa, perché con lui i miei eroi di baNbino mi accoNpagneranno, mi sorrideranno e mi daranno nuova forza.
W!

lunedì, novembre 05, 2007

Corri ragazzo vai e non fermarti mai...


Secondo voi, cosa si può sperare di più che passare 4 giorni di ponte con un sole spettacolare ed il cielo terso (medaglia di bronzo), scacazziando® (poi ve la spiego) in una città bellissima, con amicy e amyche cari ma synceri, coNprando fumetti e chiacchierando con artisti di rango(on), ammirando di sottecchi (ma neanche tanto) topone vestite da Godzilla Z, mangiando come orchi, visitando mostre di fvmettari affermati ma noti, cercando disperatamente di fare funzionare un richiamo per uccelli (quelli con le ali, gli altri non mi interessano), facendo ridere i passanti con i palloncini ad elio, prestando il telefono per una coinvolgente interpretazione live di orgasmo femminile, premiata dall'applauso del pubblico non pagante (W Valeria!)?
Sì, avete proprio indovinato: assistere al concerto degli unici e soli OLIVER ONIONS!
Già, proprio quelli di Sandokan, di tutte le canzoni di Bud Spencer con o senza Terence Hill (Piedone e Dune Buggy su tutte), di tonnellate di cartoni animati, di Furia, e di tante tante tante altre canzoni che hanno segnato la nostra infanzia e adolescenza. Se siamo così è anche un po' colpa loro (sì, andrebbero puniti).
Resta solo il rammarico per Orzowei, che sarebbe stata la ciliegina sulla torta...

martedì, ottobre 30, 2007

Serata al Teatro del Sogno


L'ultima volta che avevo visto i Dream Theater live correva l'anno 2000, tour di Metropolis pt. II: Scenes from a memory, ed era già credo la quarta volta. Ma ieri sera non sapevo cosa aspettarmi. Due ore e mezzo più tardi mi tiravo su a fatica la mascella.
Sono arrivati a livelli seNplicemente mostruosi, di tecnica, di gusto e di coesione. Non a caso la formazione attuale suona insieme dal '99, quando è entrato Jordan Rudess (ex Dixie Dregs...) alle tastiere; il cantante è con loro dai primi anni '90 e gli altri suonano insieme praticamente da sempre. D'altra parte le prog band difficilmente cambiano spesso strumentisti, perché la musica è talmente incasinata e c'è bisogno di tale affiatamento che uno nuovo ci mette un po' ad aNbientarsi. Basta guardare i Rush, i padri del prog-rock insieme da quasi 40 anni.
Da bravi nipotini proprio dei Rush, degli Yes, dei Dixie Dregs, dei Pink Floyd (ieri a un certo punto in un passaggio strumentale è partito il solo di Mother...) ma anche di Iron Maiden (mai sentiti rifare TUTTO il disco The number of the Beast dal vivo?), Deep Purple, Metallica (mai sentiti rifare TUTTO il disco Master of Puppets dal vivo?) e altri, il dream team è stato capace di mischiare la tradizione progressive con il "tiro" del metal, melodie cantabili e teNpi dispari. La loro vecchia semiballad Surrounded ha la strofa in 9/8 (be', John Holmes ha il riff in 13/8, e allora?), e quando uscì tutti battevano le mani fuori teNpo dal vivo. Uno spettacolo. Lo stesso per tante altre canzoni, che vanno seNpre a finire dove non ti aspetteresti, ma in fondo sei contento che vadIno propIo lì. E non altrove.
Proprio da Scenes from a memory hanno poi cominciato a far uscire concept album, con brani seNpre più lunghi e coNplessi che spaziano tra i generi più disparati.
Certo, hanno avuto anche loro degli alti e bassi, e non tutta la produzione è eccelsa, ma ormai sono assurti (assorete) allo status di mostri sacri, restando nel conteNpo seNpre con i piedi per terra. Nelle interviste ci si rende conto di quanto siano persone seNplici, modeste e alla mano ancorché estremamente determinate, di quanto vivIno veramente per la musica, e di quanto non se la menino per nulla quantunque siIno universamente riconosciuti tra i migliori musicisti in circolazione.
E allora Viva, Vivua, Vivia (op.cit.) i Dream Theater!

giovedì, ottobre 18, 2007

Se un giorno dovessi morire (tu)...

Lo ammetto.
Mi ci sono commosso a guardare il video del discorso di John Cleese (in maniche corte nella foto) alla cerimonia funebre di Graham Chapman (quello con la pipa), il protagonista di Brian di Nazareth. Ancora di più che a vedere il finale, in cui i Monty Python superstiti e altri amici riprendono inevitabilmente il finale corale del film.
Tra l'altro Life of Brian è uscito in UK nel 1979, ma in Italia nel 1990, chissà perché, quindi per fare un esempio realistico se un italiano si fosse trovato nel 1989 al funerale di Chapman, senza essere un fan dei Pythons, non avrebbe apprezzato certe nuances. Inaccettabile.
Ma torniamo a noi.
I più avvezzi (ad acciuffare pyngony) di voi noteranno anche l'op.cit. nell'incipit (i.e. inciopcit) riferita allo sketch geniale del pappagallo, e magari con un po' di attenzione in più apprezzeranno anche il punto in cui tutti i presenti si sganasciano. Forse vi ci vorrannancavvoi un paio di riascolti, sicuramente teNpo ben speso, ma scoprirete che dopo aver lodato l'amico defunto Cleese dice "Stupidaggini! Mi sento di dire «Finalmente ci siamo liberati di quello sporco bastardo scroccone, spero bruci». E il motivo per cui penso di doverlo dire è che lui non mi perdonerebbe mai se non lo facessi, se buttassi via questa splendida occasione per scioccarvi tutti in sua vece".
Ed il penZiero va al Perozzi morente.
Trovo poi assolutamente avanti anni luce il passaggio in cui Cleese, serissimo anche in questa circostanza, dice che mentre scriveva il discorso l'amico morto gli sussurrava all'orecchio "siamo fieri di essere stati i primi a dire shit alla tv inglese, ma adesso voglio che tu sia il primo a dire fuck in un discorso funebre".
C'è da inchinaSsi.
E per non essere da meno, mentre il coro iNprovvisato canta Always look on the bright side of life, Eric Idle (quellimmezzo) dice al microfono "Voglio essere l'ultimo in questa cerimonia a dire fuck".
Come si fa a non amarli?
Per quel che mi riguarda, io sto già scrivendo il mio discorso per quando sarà il momento di Smemento, cioè per quando sarà lo Smomento. Sono certo che lui sta facendo lo stesso, augurandosi che lo preceda, quindi voglio lanciargli un messaggio:
Amico, fintanto che è possibile...perché non ci scaNbiamo i testi per revisionarli?
Il mio non potrebbe finire in altro modo che con una op.cit., mai così azzeccata come in questo caso:
Romanes Evnt Domvs

lunedì, ottobre 15, 2007

Rialziamo il livello...


Noto con stupore che sono già passate tre settimane dall'ultima volta che ho avuto voglia di scrivere qualcosa. Nel fratteNpo evidentemente sono stato più attento alle riunioni cui ho partecipato. SeNpre che vi abbia partecipato, ma non nel senso che abbia resto partecipi avvoi. Magari ho cipato solo in parte, contando sul fatto che c'è seNpre qualcuno che parte. Ma visto che partire è un po' morire, mi chiedo, dove arriva se parte? Voglio dire, dopo che è partito. Per quanto, recentemente, pare che piuttosto che partito vada di moda il Club. Che in inglese vuol dire anche mazza, clava. Ognuno è libero di trarre le sue conclusioni.
Sicuramente, se volessi rendere utile il mio Club mi rivolgerei a una donna, non certo ai moderati democratici liberali progressisti stanchi di essere vessati. Soprattutto perché la maggior parte di loro non sa cosa voglia dire vessato, a patte quanto si piance sull'atte. Ma non c'è rischio, visto che sono seNpre stato sufficientemente asociale e misantropo da non prendere in considerazione l'idea di un Club. Certo, syNpatizzo per la Federazione Italiana Coltivatori Agricoli, ma non ne faccio parte. Diciamo che mi limito ad un supporto esterno, occasionalmente interno in specifiche circostanze, laddove c'è una coNpenetrazione di interessi. Dipende dal contesto. Cioè se con te sto, allora è facile che il supporto sia interno. Se poi, piano piano, il contesto si stabilizza, cioè diventa con te stabile, allora qualche problema viene fuori. E allora si viene espulsi dalla federazione a teNpo indeterminato. Per fortuna, però, ogni sezione è gestita in maniera separata, quindi c'è comunque modo per i volenterosi syNpatizzanti di rientrare in contatto con la federazione. Questo perché nell'era del villaggio globale tutti possono essere animatori (del villaggio), e tutti ben sappiamo che tipo di vita conducono gli animatori del villaggio, o perché lo siamo stati noi stessi, oppure perché c'è stata in vacanza con le amiche la nostra (ex) fidanzata/moglie.
Tertium non datur.
Ma così come tutti possono essere animatori, allo stesso modo tutti possono essere animati. Anche i cartoni! Indipendentemente dalla situazione in cui si trovavano prima, cioè in sintesi dallo Status Quo.
Già, proprio quelli di Whatever you want, whatever you like, whatever you say, pay your money, take your choice.
Ma anche di You're in the army now, oh oh, you're in the army.
Now.

mercoledì, settembre 26, 2007

Silent scream (op.cit.)

Qualche giorno fa si è spento Marcel Marceau, all'anagrafe Marcel Mangel (il nome d'arte è in onore di Sophie). Le sue ultime parole, in un supremo sforzo finale, sono state: "...!".
Nel corso della sua ultrasessantennale carriera di genio rivoluzionario (Cosa sarebbe stato il mondo senza di lui? La risposta non può che essere "...!"), l'unica battuta che ha pronunciato è stata un "NO!" urlato al telefono nel film muto L'ultima follia di Mel Brooks (titolo originale Silent Movie). Il film è una figata, con chicche come la scena in cui viene mostrata una foto della donna più sexy del mondo a un gruppo di uomini intorno ad un tavolo ed il tavolo si solleva misteriosamente, e quella dell'inseguimento di Paul Newman con le sedie a rotelle. Ma non divaghiamo, si parlava di Mel Brooks, che come Marceau è di origine ebrea.
Proprio Mel Brooks, come tutti sanno, è stato l'adorato marito di Anne Bancroft (all'anagrafe Anna Maria Italiano...un'altra paisana), morta non molto teNpo fa e nota al mondo come la senZuala Mrs. Robinson del Laureato, immortalata dal GENIO® di Paul Simon nell'omonima canzone (omonima di Mrs. Robinson, non di Paul Simon nè di Art Garfunkel). Tra l'altro anche Paul Simon è ebreo, ed ho appena letto la sua biografia, visto che lo considero uno dei più grandi songwriters del '900, insieme a Toto Cutugno e pochi altri. Non tutti sanno che è stato marito di Carrie Fisher (Simon, non Toto), la principessa Leia di Star Wars, poi hanno divorziato e lui ha sposato Edie Brickell, che a fine anni '80 cantava What I am is what I am, are you what you are or what?.
Ma tornando a Mrs. Robinson, una cosa curiosa è che il verso Where have you gone Joe Di Maggio? Our nation turns his lonely eyes to you, hu hu hu fece all'epoca molto arrabbiare Joltin' Joe (forse per l'hu hu hu, chissà), tanto che Simon, che era un suo fan, lo beccò per caso in un ristorante ed andò con le orecchie basse a spiegargli di persona che non intendeva offenderlo, tutt'altro. D'altra parte Di Maggio non solo era di origine italiana, ma era anche un convinto utilizzatore del metodo Dynamic Tension®, inventato da Charles Atlas (all'anagrafe Angelino Siciliano, un altro paisano). Curiosamente, sia una frase di Atlas (a weakling, weighing 98 pounds..., op.cit.) che la sua tensione dinamica® sono citati in I can make you a man del Rocky Horror Picture Show, nel quale recitano una giovanissima & arrapantissima Susan Sarandon ED (non a caso...) un altrettanto giovane & grassissimo Meat Loaf. Tra l'altro Meat Loaf vuol dire più o meno Polpettone, che è uno dei miei cibi preferiti, specialmente come lo fa Mammà. Ma non divaghiamo, si diceva che Meat Loaf ha raggiunto un successo planetario cantando canzoni di Jim Steinmann, grandissimo coNpositore che ha scritto tanto anche per Bonnie Tyler. La quale però ha anche reso famose delle canzoni di altri autori, in particolare Have you ever seen the rain, originariamente eseguita dai Creedence Clearwater Revival, grande gruppo degli anni '60-'70. Però la loro canzone che preferisco è Lodi, soprattutto nella versione acustica live dei Tesla nel disco Five men acoustical jam. A proposito, i Tesla prendono il nome da Nikola Tesla, che si dice abbia inventato la corrente, che è pericolosa, ma non per noi ingegneri (op.cit.), prima di Edison. Ma ormai la storia non si può più caNbiare, è come se si scopre che un certo Cennare Sposito ha inventato il telegrafo prima di Marconi. Se anche fosse vero, secondo voi suona meglio "spositista" o "marconista"? Ve l'immaginate come diventerebbe Titanic di De Gregori? Secondo me è meglio che resti così, per quanto la mia canzone preferita di De Gregori sia Buffalo Bill, in particolare la parte del pomeriggio triste in cui il protagonista, sul ciglio di una strada, conteNpla l'america insieme con il suo amico Culo di Gomma, famoso meccanico (op.cit.). Mi sono sempre chiesto cosa volesse dire, e mi ricordo che durante un lungo viaggio in auto con degli amici dibattemmo possibili alternative al testo, tra famosi culi, amici di gomma, meccanici culi e via discorrendo. Risate a profusione, allegria, spensieratezza ed in qualche anfratto della mente sempre latente la domanda ragazzi, come stiamo bene tra di noi, ma perché non siamo nati tutti finocchi? (op.cit.).
Tutto sommato però sono contento che finocchi ci siate voi, amici lettori.
Ma tutto questo per dire cosa?
Semplice: che è possibile scrivere un post per il blog stando seduti fisicamente in una riunione, battendo sulla tastiera come per prendere appunti ed esprimendo con il volto ed il body language® grande interesse, notevole eNpatia e sincera partecipazione alla discussione.
Proprio come ha insegnato Marcel Marceau.

mercoledì, settembre 19, 2007

And the wind cries Jimi...


In data odierna (di ieri) correva il 37mo anniversario della morte di uno dei più grandi cosi della chitarra. Aggiungete voi un termine che vi piace.
Se fosse ancora vivo avrebbe 64 anni, in quanto fa parte del cosiddetto Club dei 27, insieme ad altri divi morti a quell'età: Jim Morrison, Janis Joplin e, chissà, qualcuno tra i più giovani di voi.
Probabilmente oggi sarebbe rincoglionito, calvo e con una spropositata pancia utile come reggichitarra. Ma credo che dal 1970 ad oggi avrebbe regalato ancora molto alla musica mondiale.
Scriverei di lui per delle ore, ma puLtroppo ho da fare.
Excuse me, while I kiss the sky (op.cit.)

mercoledì, agosto 29, 2007

Vetro(epi)fanie



Quando ho deciso di aprire questo blog mi sono ripromesso di non parlare di cose che mi succedono, di mie esperienze, di cosa penso del mondo, delle mie indignazioni, delle mie speranze, dei miei segreti, insomma di tutto ciò che i migliori psicanalisti di scuola junghiana indicano col termine cazzi mia.
Peccarità, non c'è nulla di personale, non potrei mai avere qualcosa contro chi non ha di meglio da fare che leggere queste righe. E' solo che, vivaddio (ma abbasso la madonna), ho scelto di parlare seNpre e solo di Arte nelle sue varie forme: musica, cinema, comicità, letteratura, cabaret, fisting, facial, pregnant, volauvent etc.
In quest'ottica non ho quindi avuto un attimo di esitazione a catturare il riflesso (sul parabrezza) dell'Arte laddove senza preavviso alcuno mi si è palesata (nel parcheggio dell'Esselunga), ad immortalarla chino in raccoglimento (di nascosto dal guardio giurato) e a condividerla proprio con Te(stadiminchia), O lettore (spero lettrice).
Ma ti dirò di più.
Andando appena oltre la pura beltade estetica dell'Arte, ho apprezzato il coraggio di chi non si conforma anche se così rischia di venire isolato dal branco, di chi ha il coraggio di portare la sua bandiera anche se ne garriscono di più sgargianti, di chi pensa sia meglio essere solo ma convinto che essere solo uno dei tanti pecoroni.
Però mi sono chiesto: e se così facendo non arrivano le grazie?
Prego.
Non c'è di che.

mercoledì, agosto 08, 2007

Considerazioni



Riflettevo stamattina su questa domanda:
E se i geni predeterminassero davvero tutta l'esistenza?
Xenofobia, razzismo...è ben pericoloso l'ind8!

Eppure fermiamoci un attimo a riflettere.
L'esasperazione della genetica a cosa ci ha cond8?
Basta un nonnulla per dire: "ce l'ha nel sangue".
A prescindere della veridicità del motivo add8.
E le "giustificazioni scientifiche" sono forse anche peggio.

Ricordate le assurdità di Lombroso cos'hanno prod8?
Onestamente sono un po' preoccupato dalle semplificazioni.
Non basta aver letto un articolo, magari trad8.
Sono necessari studi ricerche, finanche interi trattati.
Oddio, a volte bastano pochi indizi e il concetto viene ded8.
Non mi credete? Ok, allora vi faccio un esempio:

Il figlio di Ron è nato per la passerella.

mercoledì, luglio 25, 2007

SiNple men



La riconoscete la band di Sweet Home Alabama, where the skies are so blue?
"Ah sì, ma non vedo Slash"
No, quelli cantavano Where the grass is green, and the girls are pretty.
"Ah".
Insomma, oggi si parla dei Lynyrd Skynyrd, mostri sacri del rock sudista (o sudicio).
Questa foto è precedente al 1977 (qualcuno di voi non era neanche nelle palle del su babbo...), anno in cui uno stianto aereo uccise il cantante, un chitarrista e sua sorella corista (e su mà majala), ferendo in vario modo gli altri. Ma ad oggi, dopo più di 30 anni, i biNbetti sono ancora in giro, con le loro miccette seNpre accese (op.cit.).
E' stata probabilmente la prima band di successo ad usare 3 chitarre, tutte sia ritmiche soliste (ho risparmiato un che): nella foto, in piedi da sinistra dopo Oriali e Bettega: Allen Collins (RIP, 1990), Steve Gaines (RIP, 1977) e Gary Rossington. Ambetre musicisti spettacolari.
Sul palco poi erano un esercito, includendo oltre a basso, batteria e voce anche pianista e 3 coriste. Che spettacolo!
Altre canzoni? Mai sentita Free bird, una delle canzoni in assoluto più suonate dalle radio USA nonostante, o forse proprio per, i suoi oltre 11 minuti? Sono passati più di 30 anni, quindi una delle migliaja di biNbe che si dimenano nel video (quanta gente c'era?!?!?!), e che probabilmente l'hanno dimenato ai mvisici dopo, potrebbe essere Vs. madre (crp). Se siete chitarristi invece non guardatelo e non ascoltate la versione in studio, soprattutto i 6/7 minuti strumentali finali, a meno che non abbiate bisogno di un bagno di umiltà.
Altro? Date un occhio a SiNple man, in una versione relativamente recente. Alla voce c'è Johnny Van Zant, fratello di Ronnie, il cantante morto nell'incidente del '77. A parte i vecchi filmati, che un po' commuovono, e la canzone da redneck dal cuore d'oro, trovo fantastico il commento lasciato da un cretino che dice che la strofa ricorda Fade to black dei Metallica....scritta circa 10 anni dopo. I Metallica tra l'altro, prima di rincoglionirsi coNpletamente, hanno fatto una cover di Tuesday's gone.
E poi ancora Gimme three steps, che ricorda di non roNpére le scatòle alla donna di uno grosso e armato, What's your name, che parla di un incontro fatto in tour (...), Call me the breeze, Workin' for MCA, Truck drivin' man, Saturday night special, I know a little, Double trouble, I ain't the one, Big horned man, etc etc etc. Non per nulla il cofanetto delle greatest hits è di 3 cd...
L'unica volta che sono venuti da queste parti non mi sono lasciato sfuggire l'occasione: era il 1998. L'impatto visivo sottolineato dal pubblico pagante (op.cit.) era iNpressionante, con centinaja di cappelli da cowboy e decine di enormi bandiere sudiste che sventolavEno. Poi il concerto, brividi, commozione, divertimento.
Proprio come 30 anni prima.

lunedì, luglio 16, 2007

Tutta colpa del paradise (op.cit.)


Cos'hanno in comune questi tre ometti (otogli, deciditi)? Non lo sapevaste?
Vabbé, lasciando da parte che è deprimente avere a che fare con gente così ignorante, mi tocca, al solito, dare qualche spiegazione.
Andiamo con ordine: il primo è ovviamente uno dei più grandissimissimi della musica pop (detta anche tet, o ziz), e nonostante la sua menomazione ha seNpre fatto onore al suo cognome. Tra l'altro, essendo vegetariano, si dice che ad un suo fan che gli aveva regalato una grattugia per aggiungere parmigiano sull'insalata abbia risposto "E' il peggior libro che abbia mai letto" (forse). Credo che le sue canzoni parlino da sè, ma forse vale la pena di aggiungere che è anche uno dei migliori suonatori di armonica cromatica che ci sono in giro (cfr. solo di Isn't she lovely).
Il secondo è un cretino qualunque di chiare origini arabe (all'anagrafe Coolio Hammammt), che ha avuto un successo mostruoso qualche anno fa. Non so altro di lui, nè mi interessa colmare questa lacuna (coil?).
Il terzo lo conoscevaste tutti perché è diventato ricco creandosi una professione estremamente redditizia da un passateNpo estremamente comune. No, amici, non parlo delle seghe, ma del caNbiare i testi alle canzoni famose cercando di renderle buffe.
Fatte le presentazioni, qual è quindi il fil rouge che lega (scus. il term.) questi tre individui?
Presto detto: una canzone. Che originariamente si chiama "Pastime paradise", scritta ed incisa nel 1976 da Stevie, poi diventa "Gangsta paradise" nella cover di Coolio del 1995, a sua volta oggetto della parodia di Yankovic dal titolo "Amish paradise" del 1996.
Il terzo s'è preso denunce e minacce per aver preso in giro la comunità Amish, setta americana argutamente definita di "Protestanti Conservatori" (sic), che vive rifiutando la tecnologia, incluse l'elettricità e le auto (benvenuti nel XXI° secolo!). Non stupisce che Weird Al cantasse "it's blood and sacrifice living in an Amish paradise" (op.cit.). Il secondo s'è fatto la fama di cattivo, che sopravvive al dvro mondo dei pusher/rapinatori/figliezoccola. E il primo, quello da cui tutto è partito? Credo abbia intascato le meritate royalties per la base musicale e si sia dedicato proficuamente ad altro.
Cosa voglio dire con questo?
Che con il genio® di una persona, perché Stevie Wonder è indiscutibilmente un genio® della musica, ci hanno mangiato abbondantemente in tre.
Ma, mi chiedo, tra 50 anni chi si ricorderà degli altri due?

martedì, luglio 10, 2007

Let there be rock!


Ho appena finito il libro "AC/DC - Maximum Rock & Roll", uscito qualche mese fa e prontamente ordinato via web, e devo dire che la stima per questi ometti angloscozzaustraliani è, se possibile, cresciuta un altro po'.
Per chi non li conoscesse, oltre ad augurare un'indigestione di tappini della Bic, cominciamo col dire che hanno venduto ben più di 100 milioni di dischi e sono tra le 5 band che hanno venduto in assoluto di più negli USA.
I detrattori dicono che fanno musica "seNplice": prendete un metronomo e provateci. Oppure, meglio, stappate una birra, alzate il volume e lasciate fare ai maestri.
A parte il nanerottolo della foto (guarda Pupo dal basso...), credo che ben pochi conoscano gli altri meNbri del syNpatico coNplessino, ma dal momento che mimportaunasega della ignoranza altrvi non mi sento in dovere di presentarli. Comunque sia, l'unico altro istrione che abbiano mai avuto, Bon Scott, è morto nel 1980 a 33 anni (coincidenze...) per un'indigestione di Nesquik (forse). Però nonostante questo il botto vero e proprio l'hanno fatto con il disco successivo alla sua morte, Back in Black, con un nuovo cantante che seNbrava avesse appena finito di mischiare il cemento col badile, e qualche anno dopo hanno ingaggiato un batterista che faceva sul serio il muratore prima di suonare con loro (!!!).
Dal libro viene fuori che come era lecito aspettarsi gli hanno gironzolato intorno migliaia di donne, hanno consumato ettolitri di alcool, qualcuno di loro (non Angus!!!) si è bruciato con chili di droghe, ma nonostante questo non si sono mai atteggiati da finte stars maledette per mascherare i loro debiti formativi (Kurt chi?) e non hanno mai rieNpito paginate di giornali con i loro fatti privati. Non basta, vero? Comunque non è poco.
E allora aggiungiamo che praticamente ogni essere umano, papa coNpreso, non può fare a meno almeno di battere il piede a teNpo con You shook me all night long, Sink the pink o Phone this cock. Praticamente tutti ci hanno fatto festoni, ginnastica, casino, sesso (anche da soli) e grazie a loro si sono convinti un po' di più che Rock'n roll ain't noise pollution (op.cit.).
Io l'ho visti dal vivo come headliners al Monsters of Rock 1991, quando già ormai erano "vecchiotti", ma hanno fatto comunque oltre 3 ore di concerto. Ero stanco io a non fare nulla, figuriamoci il piccoletto a correre e saltare in giro per tutto il teNpo.
Li ho amati, li amo e oggi mi andava di dirlo.
In fondo, perché mai oltre 17 anni fa avrei coNprato una chitarra uguale a quella della foto, e prima di quella, una sua copia più economica?
Fatti miei.

lunedì, giugno 25, 2007

Scelte di vita


Vi dice qualcosa "Non è un sabato qualunque...è un sabato italiano...il peggio seNbra essere passato..."? Suppongo di sì.
Io costui me lo ricordo da piccolo (io, anche se lui credo sia bassino), e rimeNbro che ogni volta che usciva una canzone nuova mi colpiva per l'originalità dei testi, il ritmo e l'allegria. Insomma non era la solita robaccia USA (& getta) della peggiore specie.
Poi per anni non ne ho saputo più nulla.
L'altra sera in radio hanno messo un suo pezzo, così mi sono chiesto che fine avesse fatto e sono andato a fare delle ricerche: vive in California, fa il musicista jazz e tra gli altri ha collaborato con Dizzy Gillespie. Sì, quello di "A night in Tunisia". Già, proprio il mentore di Charlie Parker. Proprio lui, uno dei padri del Be-bop.
Chissà cosa avrebbe fatto se fosse rimasto in Italia, chissà...
D'altra parte, la notte è una variabile che ci porta via, per mano (op.cit.)

mercoledì, giugno 06, 2007

165 centimetri di dimensione artistica


Ieri sera ho letto per caso un articolo su Pvpo®, in una sala d'aspetto, e visto che alcune cose mi hanno incuriosito mi sono documentato su questo piccolo grande coso.
In poche parole ne accenno un ritratto:
- cito dal sito ufficiale "I suoi brani hanno girato il mondo e sono stati tradotti in inglese, tedesco, francese e spagnolo. Ha venduto oltre 20 milioni di dischi nel corso della carriera artistica…"
- E' autore, insieme all'immenso Daniele Pace, di "Sarà perché ti amo" dei Ricchi & Poveri. Non oso immaginare solo i diritti d'autore di sta caca...nzone (quando m'emoziono balbetto).
- Per sua ammissione ha sperperato «5 o 6 miliardi di lire» al gioco d'azzardo (rubamazzetto e pensunnumerodaunaddieci su tutti)
- E' sposato da 30 anni ma, qual novello Conte Mascetti, ha da 20 anni una amante ufficiale (il suo manager), e tutti e 3 vivono insieme uno splendido ménage (à la poupasse)
Cito da un'intervista: «Io ho due donne. Anna, mia moglie, dal 1974, Patricia, la mia compagna, dal 1989. Finora”
- Ha avuto due figlie dalla moglie e una da una fan(gulassorete). No, dico, come sarebbe ménaggiarle tutt'e tre insieme sicut pater?
- Ha dedicato "Su di noi" alla sua corista, che con lui usava anche il microfono di ciccia
- Ha dichiarato di aver avuto all'incirca 600 amanti. Certo, le oltre 3000 di Julio sono molto lontane, ma trovatemi all'incirca 600 donne (di sesso femminile, se possibile) disposte ad andare con Pupo.
Perché vi dico tutto ciò?
Boh.

giovedì, maggio 17, 2007

Provo cationi. Funzioneranno?


Eh no, cari miei, così nvmerosamente tanti su questo blog, pensate davvero che noialtri maschietti (i.e. babbucce azzurre) si possa seNpre essere policarry... policatyl... coprofally... portically... cioè dire seNpre quello che si vuole che si dica, anzi che le altre volevano che si diceva, perchè voi donne in ascolto ve ne tirereste senz'altro fuori, che poi noi a nostra volta, quando che poi ce lo chiedete voi o ce lo chiedevassero le altre (con educazione, per carità), che vi si diceva?
Boh, non saprei.
Chiarito questo punto essenziale, dopo cotanto silenzio, possiamo quindi partire serenamente con l'argomento del giorno, che non poteva non essere (n.b. due negazioni affermano, quindi equivale a dire "poteva essere", quindi non è detto che lo sia stato davvero) una opera citata, per gli amici (mia) op.cit..
La curiosità (o cvriosaggine) tipicamente femminile starà già fremendo per sapere quale sia la tematica svddetta, che, attenzione, è ben diversa dalla tematica svpposta, sia per origine che, soprattutto, per punto di arrivo.
Ma come dicevo testé (di 'hatzò), oggi tanto per caNbiare ho voglia di fare un po' quello che mi va.
Ciancio alle bande, è il momento di lanciare l'op.cit. di oggi, quindi vi invito ad esprimere le Vs. (insvlse) opinioni sul seguente interrogativo:
Pole la donna permettisi di pareggià coll'omo?
NO!
Si apre il dibattito (op.cit.).