martedì, dicembre 26, 2006

Accidenti, doppio & triplo accidenti...


Mi sono appena avveduto che gli inenarrabili Paguri, amici veri ma fraterni, per pvra vendetta mi hanno linkato il blog dal loro. Immagino la magna satisfatione dei mærdoni assassini al realizzare che, dopo aver passato notti insonni a cercare invano quest'indirizzo, provando tutte le coNbinazioni possibili di rvne, ideogrammi, syNboli copiati dai muri dei cessi della stazione e faceziargvzie varie, potevano finalmente espormi al pubblico lvdibrio.
Ergo, a questo punto ci sta anche che qualche sconosciutamente ignoto o ignotamente sconosciuto sventvrato (meglio sventvrata) vengh...venivas...verreb...venist...insomma passava di qua.
Perdincibacco, allora questo vuol dire che adesso mi toccherà stare più attento a quello che scrivo? Docvmentarmi meglio, scegliere con più cvra i temi da affrontare? Essere in poche parole più cattivo, più deciso e più aggressivo (op.cit.)?
C' 'o cazz.
Tra l'altro ormai stasera è tardi, sono iNegnatissimo a cazzeggiare ascoltando "Nursery crime" dei Genesis ('zzie amiche per il consiglio), devo ancora finire di preparare le valigie e non ho voglia di scrivere niente di particolare.
Quindi, o viandante che ti sei catapvltato qva dal blog dei Pagvri, è meglio che giri i tacchi e torni (se e) quando sarò più ispirato.
Cioè non prima del 4 gennaje...quindi...Buon Anno!

I felt good...


1933-2006
R.I.P.

domenica, dicembre 24, 2006

Qualunque cosa accada...

Questo è il mio personalissimo aGurio per l'anno nuovo.
Che la maglia di lana sia con voi.
E ve la possiate ridere.

venerdì, dicembre 15, 2006

Geni, pt. II: Les Luthiers


Uno dei motivi per cui vale la pena di iNparare lo spagnolo è per apprezzare questa banda di GENI argentini.
La prima volta che ho visto, per caso, una loro foto ho pensato a un gruppo di vecchiacci iNbolsiti e inamidati.
Poi l'ho guardata meglio, e vi invito a fare altrettanto:
Vedete la chitarra fatta con le latte di tonno?
E la cetra fatta con la tavoletta del cesso?
E lo strumento a fiato fatto artigianalmente, come gli altri, con chissà che cosa?
Ecco, questi sono alcuni degli "instrumentos informales" dei Les Luthiers.
Sentiste come li suonano.
Anzi sentiteli.
Ascoltando i dischi, sia in studio che dal vivo, spesso non si direbbe che stanno suonando una mazza di scopa, una bicicletta o Vs. sorella. Si sentono solo dei polistrumentisti con i contro...fagotti che suonano di tutto, cantano da dio, e soprattutto dicono delle tali minchiate tra giochi di parole, nonsense, ironia, doppi sensi, anzi un'intera viabilità parallela, da dipingere spesso lo stupore sul mio volto stupefatto (op.cit.).
Solo loro, insieme agli Squallor e a Tony Tammaro, hanno l'onore di farmi rischiare ogni tanto l'incidente in auto (in moto ho già dato abbastanza) per sbroffi iNprovvisi di risate mentre vado in ufficio al mattino nel grigiume loNbardo.
La prima cosa loro che ho sentito è una serenata che un re, dotato di poco talento musicale, "detta" al suo bardo di corte affinchè la canti in teNpo reale alla sua amata. Ovviamente il bardo non può permettersi di dare del tu e dichiarare il suo amore alla donna del re, quindi è costretto a girare le frasi in modo da darle del lei e parlare in terza persona. Viene fuori di tutto.
Fu così che mi innamoraj di loro.
E poi della canzone nostalgica stile andino dell'emigrante che parla del paesino a cui "se potessi tornare...non lo farei neanche da ubriaco"; del triste tango che parla di una lei che è andata via, con il ritornello "¿por qué te fuiste...mamá, con este gil antipático?"; del canto della bella e graziosa donzella che va a lavare i panni nel ruscello ma fa degli strani incontri; dei due amici messicani che si incontrano sotto un balcone e piano piano scoprono che stanno cantando una serenata alla stessa donna; del jingle televisivo dell'antitarme che viene via via cambiato in seguito alle proteste di un animalista fino a diventare un ricostituente ai gusti lana/cotone/polyester per gli insetti mangiatessuti; del bolero "Perdónala"; de "Los niños cantores del Tirol" (andate a vederli...prima che crescano!) etc etc etc.
Potrei starci delle giornate...
In rete si trovano un po' di video di spettacoli teatrali, che meritano anche solo per le musiche e per la loro mimica, nel caso non capiate una segona nulla di quello che dicono.
Uno comincia con una introduzione stile jingle pubblicitario, con una musica stile Giggirizzi e la voce suadente che dice:
"Lei...Lei...per cui il successo è solo un'altra abitudine
Lei...che trionfa con la stessa naturalezza negli affari e negli sport più esclusivi
Lei...che è abituato che gli uomini la rispettino e le donne laaaaaa...aaaaammirino...
Lei...mi potrebbe dire come fa?"
Hanno cominciato nel 1967, e infatti l'anno che viene celebreranno in tour il quarantennale.
Ho visto che suoneranno anche a Madrid. Quasi quasi...
Dimenticavo, si sono conosciuti a Buenos Aires nel coro della Facoltà di Ingegneria.
C'è ancora qualche speranza.

giovedì, dicembre 14, 2006

Shhhhh....Harpo!



Quest’omino buffo è il mio preferito tra i fratelli Marx, che sono tra i miei preferiti del genere comico, che è il mio preferito tra i generi cinematografici. Considerando che hanno sfondato negli anni ’30, e che si giUocano il mio cvor con Stanlio e Ollio, si capisce perché vado al cinema mediamente una volta ogni due anni. Bisestili.
Tornando a noi Harpo, secondo dei cinque fratelli Marx (Groucho era il terzo), non permette grandi citazioni, in quanto non ha mai aperto bocca nei film. Nella biografia di Groucho, che mi sono letto a cavallo tra un volo A/R per Montréal ed una degenza ospedaliera (quando non ero in aria per gli antidolorifici mascarpone/morfina/panna), si dice che abbia optato per il mutismo dopo un insuccesso canoro in tenera età. I poveri fratellini avevano infatti una mamma-mayala-manager molto esigente, che li ha sbattuti su un palco da baNbini come cantanti/musici/vaudeville(cül, questa è difficile…) ed ha seNpre preteso molto da loro, con effetti devastanti sulla loro psiche.
Il nostro eroe si è quindi “limitato”, nei film girati con Groucho, Chico e qualche volta Zeppo, a dare noia qua e là con la sua troNbetta nascosta sotto la giacca, il forbicione gigante e altre mille trovate geniali. Oltre, ovviamente, a suonare l’arpa magistralmente.
Per chi non lo conoscesse, oltre una indigestione di chiodi, consiglio Duck Soup ("La guerra laNpo dei Fratelli Marx") in cui dà il meglio di sé nelle litigate con il vicino di bancarella di Chico e nella scena capolavoro in cui, alternandosi con Chico entraNbi vestiti e truccati esattamente come Groucho, gli fanno credere di essere di fronte ad uno specchio copiandogli esattamente le mosse oltre il vano di una porta.
Il tutto si apprezza di più considerando che all'epEca (1933) non esistevEno effetti speciali e colori ultravivaci, a parte il cagnolino che a un certo punto gli esce abbaiando dalla pancia e che fa un certo effetto, ma solo gente capace.
Voi continuate pure a sparare agli elefanti nei vostri pigiami (op.cit.)...

Un mostro


Milano, 1990 o forse ’91, ma non iNporta.
Sono un liceale lungocrinito che spesso passa pomeriggi e serate suonando sui dischi degli Iron Maiden, Metallica, Ac/Dc e simili. Mi è sempre piaciuto ascoltare un po’ di tutto, ma prevalentemente heavy metal, roba ‘nzacco tosta e cool(assorete). Me la cavicchio con la chitarra e credo ormai di avere già ascoltato i migliori chitarristi in circolazione. Per combinazione mi trovo ad andare con il Papero Gonfyo ad una serata di chitarristi al Teatro Nazionale a due passi da casa. Sono quattro, mi sembra, e non ne conosco neanche uno. I primi suonano pezzi classici/latini, molto bravi ma manco me li ricordo.
Poi entra sul palco un nanerottolo, calvo, cicciotto, baffoni, con una chitarra che in mano a lui sembra un contrabbasso.
Si siede e comincia a suonare.
Dopo una mezz’oretta, dopo aver a fatica ritirato su la mascella, torno a casa pensando seriamente di cominciare a tirare di scherma con l'uncinetto.
Il nanetto è probabilmente il miglior chitarrista che abbia mai visto dal vivo, e ne ho visti tantini. Solo con le sue manine, seduto con la sua semiacustica, in un silenzio irreale, si batte il tempo con i piedi e contemporaneamente suona linee di basso, accordi, temi, svisate ed assoli improvvisati.
Di nome fa Joe Pass, in realtà faceva perché morse (cioè -- --- .-. … .), ma il suo vero nome era Passalaqua in quanto era figlio di emigranti paisani. Come molti mostri del jazz ha avuto uno stile di vita che in confronto i Motley Crue sono dei chierichetti. E’ stato anche in carcere per droga, ma nel fratteNpo ha suonato con tutti i grandi e poi dalla metà degli anni '70 ha cominciato ad esibirsi anche in solitaria con la chitarra suonata senza plettro, solo con le mani, registrando la serie di dischi Virtuoso (I, II, III e IV) e causando molti suicidi e/o iscrizioni a ingegneria tra giovani aspiranti chitarristi.
Nei dischi in solitaria lo si sente inspirare/espirare mentre suona, ed è l'unica cosa che si sente di umano.
Altri dischi bellissimi, ma ne avrà registrati decinaja, sono “Ella abraça Jobim”, raccolta del canzoniere do compositor brasileiro cantato dalla Fitzgerald, “Porgy and Bess” di Gershwin con lui alla chitarra e quell’altro mostro di Oscar Peterson al claviceNbalo, il live “Finally” con il bassista Red Mitchell e la versione di Su di noi di Pupo con Drupi e Mino Reitano.
Ogni volta che l’ascolto (Joe Pass, non Mino Reitano) mi chiedo seNpre quante mani avesse. Poi piango.
Quando suonava col plettro, in varie formazioni dal duo, trio, quartetto, cinquina ed anche toNbola, era in grado di fare delle cose veramente allucinanti, tenendo conto che spesso i giri di accordi su cui improvvisava includevano passaggi dal rododendro minore melodico allo spinterogeno esatonale mediante dominanti secondarie paraellittiche. Il tutto su teNpi dai 160 ai 200 di metronomo, suonando con le tipiche corde da chitarra jazz, che sono usate spesso come tiranti per i carri-ponte nei cantieri edili. Ma con tanto, tanto gvsto.
Chapeau.

lunedì, dicembre 11, 2006

Dite quello che vi pare...


...ma Nancy è seNpre Nancy!
Un minimo di biografia, se no seNbra che l'ho messa solo perchè mi piace.
Dunque, che dire... la nostra Nicoletta ha ormai 42 anni, due occhi bellissimi e, dal punto di vista squisitamente professionale, è senza alcun dubbio una gran phya.
Basta?

domenica, dicembre 10, 2006

Nati il 20 agosto



Con questo post mi prefiggo due obiettivi:
a) Cazzeggiare, come al solito
2) Ricordare a tvtti la mia data di nascita accioché gli aGvri arrivino puntuali
iii) Tertivm non datvr

Dunque, dicevamo.
Ho fatto una piccola ricerchina per vedere chi, tra i più o meno noti, è nato il mio stesso giorno, anche se in anni e secoli diversi.
Cosa è venuto fuori?
Un monte di roba, quindi cominciamo, in ordine rigorosamente sparso.

I letterati
H.P. Lovecraft
Uno dei miei scrittori preferiti, maestro e capostipite del genere horror. Il suo racconto che ho letto per primo, "Topi nel muro", mi ha letteralmente terrorizzato...al punto da convincermi a leggere la sua opera omnia. Ovviamente non tutta la produzione è eccelsa, ma l'ometto va ricordato senz'altro come creatore dei miti di Chtulhu, un vero e proprio filone nuovo, omaggiati anche dai Metallica in Ride the Lightning con la strumentale "The call of Chtulhu". Nel pantheon di divinità che il buon Howard Phillips si è inventato nei suoi deliri mi ha seNpre fatto molta tenerezza Yog-Sothoth, "il dio cieco e idiota che gorgoglia blasfemità al centro dell’universo". Ce lo vedete? Fantastico!

Salvatore Quasimodo
Ammetto che non sono un suo profondo conoscitore, ma un italiano, più precisamente siciliano di Modica, premio Nobel della Letteratura (1959) non è proprio quello che si dice un fesso qualunque, no?

I mvsici
Phil Lynott
Leader, bassista e voce dei Thin Lizzy, una delle migliori hard-rock band degli anni '70-'80. Avete presente "The boys are back in town"? No?
Ma sapete una sega voi...
Questo gruppettino irlandese è stato tra i primi a lanciare la formazione con due chitarre soliste, che si alternano negli assoli e suonano linee armonizzate, poi diventato uno standard dell'heavy metal. Con loro ha esordito Gary Moore...scusate se è poco.
Dublino nel 2005 ha omaggiato la sua Black Rose, come veniva chiamato Phil, con una statua che lo ritrae con il suo basso proprio nella trafficatissima strada pedonale in centro il cui nome mi sfugge. Quanti musicisti rock hanno una statua nella loro città...o anche in altre se è per questo?
Io sono stato a Dublino qualche mese prima che inaugurassero la statua. Manaccia...

Dimebag Darrell
Un grandissimo chitarrista ed una persona umile e alla mano, a detta di tutti quelli che l'hanno conosciuto ed anche a giudicare dalle interviste e dalla rubrica che aveva su Guitar World.
E' stato l'anima (de li mejo morti sua) dei Pantera, facendosi capofila di una nuova stirpe di smanettoni della 6 corde, finchè l'8 diceNbre 2004 un idiota, indispettito dallo scioglimento del gruppo, non ha trovato di meglio da fare che andare ad un concerto della sua nuova band, Damageplan, con una pistola e sparargli dal pubblico.
R.I.P. Cowboy from Hell.

Robert Plant
Qualcosa da aggiungere al nome? Tra i Led Zeppelin ed i cugini Deep Purple ho seNpre preferito questi ultimi...ma Plant è pur seNpre Plant, and the forest will echo with laughter...

Enrico Rava
Non lo conosco a fondo, ma resta uno dei maggiori jazzisti italiani/europei/internazionali. Per chi non lo conosce, e non sa che strumento suona, dico che se sua moglie suonasse il piano insieme riprenderebbero un vecchio adagio...

Le phyæ
Carla Fracci
Non ha bisogno di presentazioni, ma non mi viene molto da commentare, anche perchè l'unico balletto a cui sono stato in vita mia ancora me lo sogno la notte quando esagero con i peperoni.
Personalmente preferisco ricordarla per la pubblicità della Sanagens.
O non ricordarla proprio.

Le gemelle Kessler
Sono venute qui fin dall'Illinois (tra la Turingia e la Ruhr) apposta per ballare il DadauNpa, a conferma che le motivazioni sono tutto nella vita.
Notissime per far seNbrare Don Lurio ancora più nano di quello che era, per essere indistingubili e, last but not least, per essere sostanzialmente inutili.

Rossella Brescia
Per quanto non guardi la televisione, e quindi non l'abbia mai vista all'opra in qualche programma, devo ammettere che è una gran figa.

Vari ed eventuali
Sergio Tofano (in arte Sto)
Qui comincia l'avventura del signor Bonaventura...

Slobodan Milosevic
Equilibrato e democratico capo di stato serbo, aperto al dialogo ed alla discussione, soprattutto con gli oppositori.

Don King
Il manager dei più famosi pugili del mondo con i capelli a grattacielo (lui, non i pugili). E' diventato stramiliardario prendendo forse solo qualche buffetto affettuoso...chiamalo fesso...

Rajiv Gandhi
Uno dei tanti esponenti finiti male della famiglia più nota dell'India.

Alan Reed
E' l'attore che dava la voce a Fred dei Flintstones...YABBADABBADOOOOOOOOOOO!!!

Ho anche scoperto che quando festeggio il coNpleanno si celebra anche l'anniversario della morte di Hugo Pratt, creatore di Corto Maltese, e di ben tre papi (Giovanni XIV, Pio VII e Pio X).
D'altra parte è evidente l'incoNpatibilità tra me ed il biancovestito inquilino del Vaticano...
Ame

Scream for me Long Beach!


Quanti ricordi...
L'urlo della Long Beach Arena di Los Angeles, istigata da un Bruce Dickinson in gran forma, la scenografia stile egizio, la copertina con la citazione di H.P. Lovecraft che ho avuto per anni in camera mia su un bandierone (la copertina, non Lovecraft), le decine di foto all'interno e, soprattutto, la mia band preferita all'apice della sua carriera.
A distanza di 22 anni dalla sua uscita, e ad almeno 18 dal mio primo ascolto, questo disco è ancora uno dei miei preferiti. Da allora ho sentito tonnellate (o gigabytes) di mvsica, di ogni genere, periodo, stile, foggia e anche brindisi, ma ho ancora i brividi nella schiena quando l'intro del concerto, il bellissimo discorso di Churchill alla Gran Bretagna nel momento critico della IIa guerra mondiale, si chiude con "We Shall Never Surrender!" e parte Aces High...e con lei una scarica di adrenalina.
La migliore in assoluto però resta per me Hallowed be thy name, canzuncella doce doce sulle ultime ore di vita di un condannato a (chittem) morte. Una botta di energia per i momenti di bisogno.
Personalmente preferivo il primo batterista degli Iron, Clive (s)Burr, che aveva già suonato con Bruce Dickinson nei Samson (Shock tactics è veramente un bel disco). Era più fantasioso e meno "robottino" di Nicko McBrain, ma va anche detto che nella versione in studio di Hallowed, sul disco The number of the Beast, il buon Clive cicca mostruosamente l'intro, entrando sistematicamente fuori teNpo...din din, grazie per aver partecipato...
La cosa bella di questo albume è che le chitarre sono perfettamente splittate sui due canali: Dave Murray a sinistra, Adrian Smith a destra (e Vs. sorella, come spesso accade, sotto). Ciò ha fatto sì che ho passato i migliori anni della mia vita, sì proprio quelli in cui ogni maschietto scopre la passione per la falegnameria, a giocare con il balance per studiarmi le parti di entraNbi. Devo ammettere però che ho seNpre avuto una smaccata preferenza per Adrian Smith, che mette seNpre poche note giuste al posto giusto, ed ha uno stile più "cantabile". Non per niente è lui stesso un cantante, oltre che autore di alcune delle più belle canzoncine degli Irons tipo Wasted years, Stranger in a strange land, Una rotonda sul mare etc.
Via via che iNparavo i loro pezzi, e suonavo un po' più decentemente, mi accorgevo che spesso i giri di accordi con ritmica cavalcata erano esattamente gli stessi in canzoni diverse, un po' come i pezzi di Sanremo degli anni '80, praticamente tutti costruiti sul giro di Do, in tonalità diverse a seconda dell'estensione dell'esecutore.
Ecco, si potrebbe dire che gli Iron Maiden siano i maestri indiscussi del giro di Do dell'heavy metal. Hai detto nulla...
La settimana scorsa hanno suonato a Milano ma non sono andato, un po' perchè i biglietti erano esauriti da teNpo, un po' perchè ho letto in rete la scaletta e di roba vecchia ce n'era pochina. Visto che l'ultima delle tre o quattro volte che li ho visti vidi dal vivo è stato credo nel 1992, non mi sentivo molto pronto a pvpparmi una scaletta di brani nuovi e per me semisconosciuti, suonati da un gruppo di vecchietti che ha significato tanto per la mia formazione ed edvcazione morale.
Comunque sia...
UP THE IRONS!!!

venerdì, dicembre 08, 2006

Señoras y Señores...


...uno dei miei scrittori preferiti: Arturo Pérez-Reverte.
Non ho nessuna voglia di scrivere la sua biografia, quindi dico solo che è stato per oltre 20 anni reporter di guerra per la tv nazionale spagnola, poi (inspiegabilmente) s'è stufat'o cazz di fare quella vita e si è dedicato anema & core alla scrittura.
Qualche tytolo?
La tavola fiamminga, Il club Dumas (da cui Polansky ha tratto La nona porta), Il maestro di scherma, La pelle del taNburo, La carta sferica, La regina del sud, La madonna addolorata mi sono rotto di elencare titoli.
Giusto per dare un'idea del trascurabile peso che costui ha sulla letteratura conteNporanea ispanica, pochi anni fa è entrato a far parte della Real Academia de la Lengua Española, più o meno come la nostra Accademia della Crusca. Con la sottilissima differenza che lo spagnolo è parlato da oltre 500 milioni di persone, l'italiano da circa 60. E spesso male, per giunta.
Il nostro ometto ha da anni una rubrica fissa su El semanal, inserto che accoNpagna ogni domenica molti quotidiani spagnoli, e ci scrive un po' quello che gli pare spaziando tra società, cultura, arte, attualità, fiori e marche di automobili. Gli articoli sono stati raccolti e pubblicati in tre volumi che meritano molto, perchè il tipo è non solo intelligente & acuto, ma soprattutto pungente e non le manda a dire.
La sua esperienza di reportero de guerra emerge esplicitamente in Territorio Comanche e nell'ultima opra, Il pittore di battaglie, peccato però che i protagonisti o i loro colleghi facciano seNpre una brutta fine...
Se dovessi scegliere due libri consiglierei Il maestro di scherma e La pelle del taNburo, ma sono tutti belli. Un po' come le mamme (escl. la Vs.) o i neonati (escl. le SS.VV. da piccole).
Particolare è anche L'ombra dell'aquila, ricostruzione precisa ma leggera della caNpagna di Russia di Napoleone, che sulla bocca dei suoi ufficiali diventa di volta in volta "el muy cabrón", "el maldito enano", e altri nomignoli seNpre più affettuosi man mano che la disfatta si avvicina.
Nonostante lo ami (a Pérez-Reverte, di Napoleone me ne frega poco), mi disturba parecchio che sia diventato straconosciuto, (tranne che a voi che, c.r.p., non sapete una segona nulla), per la serie stile cappa & spada del Capitán Alatriste: soldato di ventura, spadaccino al soldo e arrotyno/oNbrellajo nella Spagna del 1600. Le storie sono scritte in un linguaggio che riprende quello del XVII secolo e sono accoNpagnate da minuziose (e nojosissime) descrizioni della vita del teNpo, tanto precise che El País, maggior quotidiano spagnolo, ne ha pubblicato una versione a fumetti a scopo didattico.
Personalmente tanto mi sono piaciuti gli altri libri quanto questa serie m'ha tolto ogni fantasya.
Ciononostante, il successo è stato planetario e l'anno scorso è pure uscito il film d'o Capitano, interpretato da Viggo "Kitem" Mortensen, mentre la parte dell'eroina della storia è toccata a Elena Anaya, che oltre ad essere una gran figa è anche molto bella.
Tant'è.

Belle le feste popolari, eh Cioni?


Questa fota ritrae la maglietta che un'amica (ciao Su!) ha coNprato in Salento alla celeberrima Festa delle Fiche. Io non ci sono ancora mai andato, ciononostante mi sento di condividere pienamente lo spirito della celebrazione.
Per quanto mi scervelli, infatti, non mi viene in mente niente di meglio da festeggiare.
C'hai presente quando, dalla metà di agosto in poi, le caNpagne emanano quell'ineffabile ma avvolgente odore di fico?
Quando ormai i frutti maturi sono pronti per essere gvstati?
Quando l'estate sì sta finendo, se ne andrà pure un anno e starò anche diventando grande, ma chissenefotte?
Ecco, quello è il momento di festeggiare, quindi...
Vive les fiqves!

mercoledì, dicembre 06, 2006

Geni, pt I: Gli Squallor

Chi sono sti qua?
Partiamo dalla sinistra:

Totò Savio
Direttore musicale di programmi televisivi RAI, arrangiatore e compositore. "Cuore matto" e "Maledetta primavera" vi dicono nulla?

Alfredo Cerruti
Produttore e Direttore Artistico di varie case discografiche tra cui la Ricordi, fidanzato di Mina poi in seguito scopritore/fidanzato/manager di Laura Pausini (sono certo che avrà scoperto anche qualcosa di meglio), autore di programmi televisivi per la RAI nonché...Prof. Pisapia, chiuso nella grotta, in Indietro Tutta di Arbore ("volante 1 a volante 2", "chiama lei o chiamo io?...no chiami lei...allora chiamo io").

Giancarlo Bigazzi
Dati SIAE alla mano, è uno dei 20 italiani che incassano di più annualmente con i diritti d'autore. Vi siete mai chiesti chi c'è dietro (Vs. madre) canzoni tipo "Lisa dagli occhi blu", "Rose rosse", "Montagne verdi", "Luglio" (col bene che ti voglio), vari pezzi di Tozzi (o tozzi di pezzi) come "Gloria", "Ti amo", "Notte rosa", "Gente di mare", "Si può dare di più", "Self control" di Raf, boyate varie di Masini tipo "Perché lo fai"? E infine, ma potrei andare avanti ancora per molto, vi siete mai chiesti chi ha scritto la colonna sonora di Mediterraneo? Probabilmente no.

Daniele Pace
Un altro dei più importanti autori della musica leggera italiana. Qualche titolo? "Nessuno mi può giudicare", "E la luna bussò", "In alto mare" (per poi lasciarsi andare...), "Sarà perchè ti amo", "Tanti auguri" (com'è bello far l'amore da Trieste in giù...), "Finchè la barca va", "A me mi piace vivere alla grande" etc etc etc (salute)...

L'ultimo della foto non so chi cazzo sia, spero non se ne abbia a male.
Visto che ne avrò a parlare spesso in futuro (degli Squallor, non di sto tizio che chi chezzo lo conosce) per ora non mi dilungo.
Mi limito a dire che hanno cominciato nel '73 col disco d'esordio "Troia", molto prima del punk e appena dopo la psichedelia, ed hanno attraversato oltre 2 decenni di musica, mischiando con genio classica, pop, rock, latin e ovviamente funk(ulassorete).
Sui testi ci saranno approfondite discettazioni in seguito, quindi chiudo con la dedica di Cerruti ai creatori di http://www.squallor.com: "Comunque siamo stati i primi...gli altri ci fanno solo i bucchini!".
Ame

martedì, dicembre 05, 2006

Roba da strapparsi i capelli

Un paio di mesi fa ero alla Reoporto di Madrid e, in attesa della coincidenza, sono passato dalla libreria. Tra le varie cose che poi ho coNprato mi ha colpito questo libercolo, che è finito poi in coda alla roba da leggere.
Ora è arrivato il suo turno, l'ho cominciato e...lo sto divorando.
In pratica questo malato di mente di giornalista, avvalendosi inspiegabilmente dello pseudonimo di Antonio Salas, si è infiltrato per un anno tra i buonteNponi cortocriniti suoi connazionali, tanto quelli di estrema destra che di estrema sinistra, indossando seNpre una telecamera nascosta sotto il boNber e registrando tutto. Dice di essersi chiesto spesso cosa ne sarebbe stato di lui se gliel'avessero scoperta...qualche idea?
Certo, cazzacci sua, se la sarebbe cercata, purtuttavya devo ammettere che il reportage, ben oltre la 14a edizione indicata in copertina, è interessante anzichenò.
Il taglio è giornalistico e spesso usa direttamente le trascrizioni dei dialoghi registrati. Buffo quando un ominide 23enne dice "Non sono mai stato con una, ma quando andrò con una donna dovrà essere bianca". Salas non giudica, è vero, ma si chiede come sarebbe chiuderlo a chiave in una stanza con una sinuosa mulatta.
A me viene in mente il dott. Palmito.
L'ultimo centinajo di pagine raccoglie tutte le mail che gli sono arrivate all'indirizzo di battaglia dopo la pubblicazione del libro. Soffermandomi, oltre che sui ringraziamenti, sugli auguri più disparati e sulle minacce fantasiose ma creative che ha ricevuto, mi sono fermato a pensare a:
1) quanto devono averlo pagato per lo scoop
b) quanto lui ha devoluto a chi conosce la sua vera identità per non rivelarla
iii) che vita di merda fa adesso
Poi mi sono detto: "E che minchia me ne futte a mia?"

lunedì, dicembre 04, 2006

Proviamo il primo post...


Vorreste conoscerla, eh?
Ok, ve la presento.
Avete visto "Hable con ella" (Parla con lei) di Almodóvar? Oppure "Son de mar" di Bigas Luna? O magari "A mi madre le gustan las mujeres" (A mia madre piacciono le donne)?
Scommetto che avrete sicuramente ascoltato i Marlango, vero?
Se avete risposto sì ad almeno una domanda allora la conoscete già, quindi inutile che ve la presenti, altrimenti...vedete di informarvi, razza di manovali dell'ammore che non siete altro!!!