venerdì, dicembre 08, 2006

Señoras y Señores...


...uno dei miei scrittori preferiti: Arturo Pérez-Reverte.
Non ho nessuna voglia di scrivere la sua biografia, quindi dico solo che è stato per oltre 20 anni reporter di guerra per la tv nazionale spagnola, poi (inspiegabilmente) s'è stufat'o cazz di fare quella vita e si è dedicato anema & core alla scrittura.
Qualche tytolo?
La tavola fiamminga, Il club Dumas (da cui Polansky ha tratto La nona porta), Il maestro di scherma, La pelle del taNburo, La carta sferica, La regina del sud, La madonna addolorata mi sono rotto di elencare titoli.
Giusto per dare un'idea del trascurabile peso che costui ha sulla letteratura conteNporanea ispanica, pochi anni fa è entrato a far parte della Real Academia de la Lengua Española, più o meno come la nostra Accademia della Crusca. Con la sottilissima differenza che lo spagnolo è parlato da oltre 500 milioni di persone, l'italiano da circa 60. E spesso male, per giunta.
Il nostro ometto ha da anni una rubrica fissa su El semanal, inserto che accoNpagna ogni domenica molti quotidiani spagnoli, e ci scrive un po' quello che gli pare spaziando tra società, cultura, arte, attualità, fiori e marche di automobili. Gli articoli sono stati raccolti e pubblicati in tre volumi che meritano molto, perchè il tipo è non solo intelligente & acuto, ma soprattutto pungente e non le manda a dire.
La sua esperienza di reportero de guerra emerge esplicitamente in Territorio Comanche e nell'ultima opra, Il pittore di battaglie, peccato però che i protagonisti o i loro colleghi facciano seNpre una brutta fine...
Se dovessi scegliere due libri consiglierei Il maestro di scherma e La pelle del taNburo, ma sono tutti belli. Un po' come le mamme (escl. la Vs.) o i neonati (escl. le SS.VV. da piccole).
Particolare è anche L'ombra dell'aquila, ricostruzione precisa ma leggera della caNpagna di Russia di Napoleone, che sulla bocca dei suoi ufficiali diventa di volta in volta "el muy cabrón", "el maldito enano", e altri nomignoli seNpre più affettuosi man mano che la disfatta si avvicina.
Nonostante lo ami (a Pérez-Reverte, di Napoleone me ne frega poco), mi disturba parecchio che sia diventato straconosciuto, (tranne che a voi che, c.r.p., non sapete una segona nulla), per la serie stile cappa & spada del Capitán Alatriste: soldato di ventura, spadaccino al soldo e arrotyno/oNbrellajo nella Spagna del 1600. Le storie sono scritte in un linguaggio che riprende quello del XVII secolo e sono accoNpagnate da minuziose (e nojosissime) descrizioni della vita del teNpo, tanto precise che El País, maggior quotidiano spagnolo, ne ha pubblicato una versione a fumetti a scopo didattico.
Personalmente tanto mi sono piaciuti gli altri libri quanto questa serie m'ha tolto ogni fantasya.
Ciononostante, il successo è stato planetario e l'anno scorso è pure uscito il film d'o Capitano, interpretato da Viggo "Kitem" Mortensen, mentre la parte dell'eroina della storia è toccata a Elena Anaya, che oltre ad essere una gran figa è anche molto bella.
Tant'è.