Roba da strapparsi i capelli
Un paio di mesi fa ero alla Reoporto di Madrid e, in attesa della coincidenza, sono passato dalla libreria. Tra le varie cose che poi ho coNprato mi ha colpito questo libercolo, che è finito poi in coda alla roba da leggere.
Ora è arrivato il suo turno, l'ho cominciato e...lo sto divorando.
In pratica questo malato di mente di giornalista, avvalendosi inspiegabilmente dello pseudonimo di Antonio Salas, si è infiltrato per un anno tra i buonteNponi cortocriniti suoi connazionali, tanto quelli di estrema destra che di estrema sinistra, indossando seNpre una telecamera nascosta sotto il boNber e registrando tutto. Dice di essersi chiesto spesso cosa ne sarebbe stato di lui se gliel'avessero scoperta...qualche idea?
Certo, cazzacci sua, se la sarebbe cercata, purtuttavya devo ammettere che il reportage, ben oltre la 14a edizione indicata in copertina, è interessante anzichenò.
Il taglio è giornalistico e spesso usa direttamente le trascrizioni dei dialoghi registrati. Buffo quando un ominide 23enne dice "Non sono mai stato con una, ma quando andrò con una donna dovrà essere bianca". Salas non giudica, è vero, ma si chiede come sarebbe chiuderlo a chiave in una stanza con una sinuosa mulatta.
A me viene in mente il dott. Palmito.
L'ultimo centinajo di pagine raccoglie tutte le mail che gli sono arrivate all'indirizzo di battaglia dopo la pubblicazione del libro. Soffermandomi, oltre che sui ringraziamenti, sugli auguri più disparati e sulle minacce fantasiose ma creative che ha ricevuto, mi sono fermato a pensare a:
1) quanto devono averlo pagato per lo scoop
1) quanto devono averlo pagato per lo scoop
b) quanto lui ha devoluto a chi conosce la sua vera identità per non rivelarla
iii) che vita di merda fa adesso
Poi mi sono detto: "E che minchia me ne futte a mia?"
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