domenica, dicembre 10, 2006

Scream for me Long Beach!


Quanti ricordi...
L'urlo della Long Beach Arena di Los Angeles, istigata da un Bruce Dickinson in gran forma, la scenografia stile egizio, la copertina con la citazione di H.P. Lovecraft che ho avuto per anni in camera mia su un bandierone (la copertina, non Lovecraft), le decine di foto all'interno e, soprattutto, la mia band preferita all'apice della sua carriera.
A distanza di 22 anni dalla sua uscita, e ad almeno 18 dal mio primo ascolto, questo disco è ancora uno dei miei preferiti. Da allora ho sentito tonnellate (o gigabytes) di mvsica, di ogni genere, periodo, stile, foggia e anche brindisi, ma ho ancora i brividi nella schiena quando l'intro del concerto, il bellissimo discorso di Churchill alla Gran Bretagna nel momento critico della IIa guerra mondiale, si chiude con "We Shall Never Surrender!" e parte Aces High...e con lei una scarica di adrenalina.
La migliore in assoluto però resta per me Hallowed be thy name, canzuncella doce doce sulle ultime ore di vita di un condannato a (chittem) morte. Una botta di energia per i momenti di bisogno.
Personalmente preferivo il primo batterista degli Iron, Clive (s)Burr, che aveva già suonato con Bruce Dickinson nei Samson (Shock tactics è veramente un bel disco). Era più fantasioso e meno "robottino" di Nicko McBrain, ma va anche detto che nella versione in studio di Hallowed, sul disco The number of the Beast, il buon Clive cicca mostruosamente l'intro, entrando sistematicamente fuori teNpo...din din, grazie per aver partecipato...
La cosa bella di questo albume è che le chitarre sono perfettamente splittate sui due canali: Dave Murray a sinistra, Adrian Smith a destra (e Vs. sorella, come spesso accade, sotto). Ciò ha fatto sì che ho passato i migliori anni della mia vita, sì proprio quelli in cui ogni maschietto scopre la passione per la falegnameria, a giocare con il balance per studiarmi le parti di entraNbi. Devo ammettere però che ho seNpre avuto una smaccata preferenza per Adrian Smith, che mette seNpre poche note giuste al posto giusto, ed ha uno stile più "cantabile". Non per niente è lui stesso un cantante, oltre che autore di alcune delle più belle canzoncine degli Irons tipo Wasted years, Stranger in a strange land, Una rotonda sul mare etc.
Via via che iNparavo i loro pezzi, e suonavo un po' più decentemente, mi accorgevo che spesso i giri di accordi con ritmica cavalcata erano esattamente gli stessi in canzoni diverse, un po' come i pezzi di Sanremo degli anni '80, praticamente tutti costruiti sul giro di Do, in tonalità diverse a seconda dell'estensione dell'esecutore.
Ecco, si potrebbe dire che gli Iron Maiden siano i maestri indiscussi del giro di Do dell'heavy metal. Hai detto nulla...
La settimana scorsa hanno suonato a Milano ma non sono andato, un po' perchè i biglietti erano esauriti da teNpo, un po' perchè ho letto in rete la scaletta e di roba vecchia ce n'era pochina. Visto che l'ultima delle tre o quattro volte che li ho visti vidi dal vivo è stato credo nel 1992, non mi sentivo molto pronto a pvpparmi una scaletta di brani nuovi e per me semisconosciuti, suonati da un gruppo di vecchietti che ha significato tanto per la mia formazione ed edvcazione morale.
Comunque sia...
UP THE IRONS!!!