venerdì, febbraio 29, 2008

Di cosa volessimo parlare? (op.cit.)



Madonna (scegliete voi un aggettivo qualificativo a caso), quant'è che non scrivo nulla quassù?
Sì, lo so che basta leggere la data dell'ultimo post, era per dire.
In effetti, di temi di cui parlare ce ne sarebbero tanti: la caduta del governo, le nubi oscure che si stagliano all'orizzonte, i conti correnti di Buttiglione in Lichtenstein (di cui, peraltro glimportuncazzo a nessuno, voglio dire dei conti e dell'Orango, ma neanche del Lichtenstein), la benzina alle stelle, la Berté ammanettata, le parolacce di Pippo, ma soprattutto i nuovi manifesti di Eva Herzigova aggiro per milano (che Yog Sototh l'abbia in gloria) eccetera.
A proposito, non vi stanno terribilmente sui coglioni quelli che dicono eccedera? A me sì, tantissimo. Sembra la versione raNpicante di un'opera di Nietzsche, che non per altro è morto pazzo. Come pure, credo che colerei nelle casseforme anche coloro i quali che dicono (essi) palché riferendosi al pavimento di legno.
Altre espressioni che trovo punibili con l'arresto (cardiaco)?
Un breve elenco, magari trito(ne), con un altrettanto breve commento:
- proseguio: come si fa a commentare una cosa così?
- questa roba là o quella roba qua: ho i brividi solo a pensarci
- buon week: auguro un weekend di merda a chi lo dice, inclusa tutta la settimana dopo
- redarre un documento: non potete immaginare quanta fatica ho fatto a scriverlo
Continuate voi la lista con le Vs. preferite?
Queste cose hanno lo straordinario potere di risvegliare in me l'istinto materno. Di una matricida.
Sono infatti profondamente convinto che queste persone andrebbero seviziate da piccole a colpi di Grammatica Italiana dietro le orecchie, altro che le teorie del Dr. Spock, e sarei ben lieto di poter dare il mio piccolo contributo a questi piccoli angeli, perché crescano in maniera sana.
A breve, quindi, approfitterò della mia emigrazione per fare uno stage di puericultura.
A Marcinelle.

mercoledì, febbraio 13, 2008

Parallelismi

Ieri gironzolavo soprapensiero per i corridoj di un supermercato, quando di colpo i miei sensi di ragno hanno percepito qualcosa di familiare nella musica che veniva diffusa. Stupefatto, mi sono ritrovato a canticchiare a syncrono questi immortali versi in rima AABBC (cioé l'abc, per i balbuzienti, della melodia tradizionale italiana):
Presto da te ritornerò
Perché io da solo non ci sto
sei solo tu, che amo di più
Daniela
Nel mio megaschermo mentale è subito apparso il capoccione riccioluto di colui che, balsfemamente, è stato definito lo JulioIglesias® italiano. Ma, dico, stiamo scherzando?! Julio è inarrivabile!! Nessuno può osare tanto!!!
Poi però, piano piano, l'evidenza dei fatti mi ha fatto ricredere.
Vamos a ver, orsù, cominciando dal nome.
E' evidente una certa attinenza con la religione per entraNbi, anche se in un caso nel nome e nell'altro nel cognome. Inoltre, il nostro coNpratriota ebbe anche l'onore (suo) di cantare per GiaNpaolo II° in Vaticano. Si mormora che, allontanate le telecamere, si siano lanciati insieme in un appassionato medley Daniela, Adestefideles, Abbracciamiamoremio interrotto a causa di un malore occorso in sala ad alcune religiose subito dopo che i due, armonizzati per seste, hanno pronunciato il verso "abbracciami come sai e resta vicino a me giuro che nessun'altra al mondo potrà portarmi via da te". Pensate se, mutatis mutandis, il verso fosse stato "baciami...bacia tutta la mia pelle...". Ma questa, come si dice, è un'altra storia.
Ah, per la cronaca, il nostro di cognome fa Rossi, tanto tradizionale da far pensare ad un nome d'arte.
Ma quello che mi ha veramente fatto pensare al concetto di doppelganger, che non ho alcuna intenzione di approfondire in questa sede, è un punto chiave nella biografia di entraNbi:
Christian: esordisce come calciatore di serie "A" nella squadra del Palermo, sua città natale. In seguito ceduto al Mantova, deve però interrompere prematuramente la sua carriera calcistica a causa di un infortunio. Fin da giovane coltiva una delle sue passioni più grandi: la mus(f)ica.
Julio: In gioventù fu un giocatore di calcio: giocò nel Real Madrid come portiere. Dopo un incidente automobilistico lasciò lo sport e si dedicò alla mus(f)ica.
Considerando che il primo è nato nel '47, il secondo nel '43, è evidente come il destino benevolo, avvedutosi che negli anni '60 i calciatori, inspiegabilmente, venivano considerati solo degli sportivi semianalfabeti, abbia spezzatolecosce® a entraNbi (a fin di bene), acciocché potessero finalmente inseguire la loro grande passione, per l'appunto: la Mvs(f)ica!
Cosa iNporta poi, mi chiedo, se Daniela è pericolosamente simile a Manuela (per quanto più poppvta, mi dicono)? Cosa iNporta se almeno un pajo di figli di Julio abbiano inseguito (con discreto successo) la stessa passione del padre, mentre i figli di Christian sono apprendisti falegnami, specializzati nell'uso delle seghe circolari (chiamate così perché, gira gira, seNpre lì si finisce)?
Cosa iNporta, infine, se una stima per difetto attribuisce a Julio oltre 3.000 amanti (NB: John Holmes, che faceva quello di mestiere, è arrivato a 5.000 compresi uomini e animali), mentre il nostro probabilmente rasenterà al massimo il migliaio (pfui, dilettante)?
Cosa iNporta tutto questo, perdio, quando una volta accettate e superate le piccole differenze ci si accorge che è possibile condividere con entraNbi la passione per la Mvs(f)ica?

sabato, febbraio 09, 2008

Un piccolo indizio...

venerdì, febbraio 08, 2008

Sì, lo so...

Ultimamente non sono molto presente e a tutte le accuse, sacrosante ma infondate, di latitare un po' su questo blog, non posso fare altro che rispondere "¡evvéro!".
Ma, vi dirò, in pentola bolle qualcosa di grosso (no, non il barboncino), per cui al posto Vs. io rimarrei syntonizzato.
O forse no.