Radici
No, stavolta Kunta Kinte non c'entra.
Questo è il mio primo disco degli Iron, coNprato a metà con un tizio che ha il mio stesso cognome, stessi genitori e qualcos'altro in comune che ora come ora mi sfugge.
Dopo poco teNpo ho smesso di ascoltarlo (il disco, mio fratello ho smesso di ascoltarlo ben prima del 1987): l'avevo mandato a memoria, e ce l'ho ancora staNpato in mente. Il chorus di Wasted years ed il solo di Stranger in a strange land, allora come adesso, mi danno i brividi. Così come tante altre vecchie canzoni della Vergine di Ferro, dalla strofa cavalcata di Run to the hills, agli stacchi di Hallowed be thy name, al riff di Two minutes to midnight, all'attacco di Flash of the blade, insomma dalle prime note di Prowler, prima canzone del primo disco (1980), fino alle ultime di Only the good die young, ultima canzone di quello che per me è il loro ultimo disco (1988).
Ciò detto, l'altro giorno ho letto che nel 2008 faranno un tour mondiale, chiamato Somewhere Back in Time World Tour, con una scaletta composta quasi esclusivamente di brani dei loro dischi degli anni '80 e la scenografia basata su quella del World Slavery Tour del 1985.
Finito l'articolo mi sono asciugato una lacrimuccia, ho preparato un paio di stecche di fazzolettini (sono un tipo senZibbile) ed ho comprato, smoccolando per il prezzo, il biglietto del Gods of Metal di giugno 2008 a Bologna, per gridare ancora una volta, forse l'ultima...
UP THE IRONS!!!