Di cosa volessimo parlare? (op.cit.)
Madonna (scegliete voi un aggettivo qualificativo a caso), quant'è che non scrivo nulla quassù?
Sì, lo so che basta leggere la data dell'ultimo post, era per dire.
In effetti, di temi di cui parlare ce ne sarebbero tanti: la caduta del governo, le nubi oscure che si stagliano all'orizzonte, i conti correnti di Buttiglione in Lichtenstein (di cui, peraltro glimportuncazzo a nessuno, voglio dire dei conti e dell'Orango, ma neanche del Lichtenstein), la benzina alle stelle, la Berté ammanettata, le parolacce di Pippo, ma soprattutto i nuovi manifesti di Eva Herzigova aggiro per milano (che Yog Sototh l'abbia in gloria) eccetera.
A proposito, non vi stanno terribilmente sui coglioni quelli che dicono eccedera? A me sì, tantissimo. Sembra la versione raNpicante di un'opera di Nietzsche, che non per altro è morto pazzo. Come pure, credo che colerei nelle casseforme anche coloro i quali che dicono (essi) palché riferendosi al pavimento di legno.
Altre espressioni che trovo punibili con l'arresto (cardiaco)?
Un breve elenco, magari trito(ne), con un altrettanto breve commento:
- proseguio: come si fa a commentare una cosa così?
- questa roba là o quella roba qua: ho i brividi solo a pensarci
- buon week: auguro un weekend di merda a chi lo dice, inclusa tutta la settimana dopo
- redarre un documento: non potete immaginare quanta fatica ho fatto a scriverlo
Continuate voi la lista con le Vs. preferite?
Queste cose hanno lo straordinario potere di risvegliare in me l'istinto materno. Di una matricida.
Sono infatti profondamente convinto che queste persone andrebbero seviziate da piccole a colpi di Grammatica Italiana dietro le orecchie, altro che le teorie del Dr. Spock, e sarei ben lieto di poter dare il mio piccolo contributo a questi piccoli angeli, perché crescano in maniera sana.
A breve, quindi, approfitterò della mia emigrazione per fare uno stage di puericultura.
A Marcinelle.