venerdì, gennaio 12, 2007

Nóio volevòn savuàr



Rimango sempre affascinato dalla capacità tutta italiana di sopperire con la creatività alla limitata conoscenza delle lingue. Stavolta però non mi riferisco alla solita macchietta agghiacciante dell'italiano medio in vacanza, ma a contesti lavorativi "internazionali", dove in generale almeno l'inglese dovrebbe essere parlato abbastanza bene.
PuLtroppo però non è sempre così, e l'Italia che lavora (...) parla mediamente inglese mooolto peggio dei paesi del nord ma ahimè spesso anche est europa. Oltre a ragioni dovute a ceppi (di minchia) linguistici più o meno simili, nella maggior parte degli altri stati non c'è la 'piaga' del doppiaggio di film/telefilm etc. Questo vuol dire che a parte la correttezza grammaticale, in generale i cugini (di Vs. madre) svedesi/bulgari/olandesi conoscono molti più modi di dire rispetto a noi e li usano sembrando piu' ganzi. ServIno da eseNpi "we are not singing the same song" (i.e. "che cavolo stai dicendo Willis?" op.cit.), "I don't want to buy a cat in the bag" (i.e. "a me non mi fotti"), "go ass-fuck your mother" (i.e. "a presto!") etc.
Tutta sta inutile spatafiata iniziale giusto per segnalare alcune perle sentite negli ultimi giorni da connazionali alle grandi manovre, in un crescendo di stupefacenza:

I'm here with Mister Francesca (detta in teleconferenza)
Devo confessare che non ho (ancora?) condiviso attimi di intimità con Francesca, quindi concedo il beneficio del dubbio

If you say this allòr it means that...
Ogni lingva ha i suoi sacrosanti intercalari, da non perdere a nessun costo

It's very ìmportant
Espressione dell'intuizione di una mente superiore, capace di trascendere il fatto che la parola "iNportante" venga dal latino e in italiano e tutti i suoi dialetti, spagnolo, francese, tedesco, uzbeko, turkmeno, portoghese e swahili abbia l'accento sulla "a"

Infine, rullo di taNburi.....

If you congèl the hypothesis
GENIO
In realtà sarebbe stato più corretto dire "if you tien fiss" o meglio ancora "if you don't camb", ma "congèl" rende senz'altro meglio l'idea del freddo rigore logico-matematico.

We're not worthy (op.cit.)

9 Comments:

Blogger BondValeria said...

non sono d'accordo con la parola "piaga", associata a "doppiaggio", quando esso è fatto con un minimo di responsabilità e serietà. Ma il discorso è lungo. Mi dispiace solo per quei poveracci che anni fa si sono studiati una lingua artificiale e arbitraria come l'esperanto, ignari del fatto che all'operazione di unificazione linguistica ci sta già pensando l'inglese...

1/13/2007 5:22 PM  
Blogger Annotatore marginale said...

Valeria, qualcosa mi dice che sei cintura nera di esperanto... :-)
In ogni caso, l'inglese si è diffuso così tanto, al di là di considerazioni socio-politiche, fondamentalmente perchè è una lingua cretina, con una grammatica elementare. Ha solo due complessità:
- pronuncia e comprensione (solo tra i madrelingua)
- lessico (i.e. dieci modi diversi per dire pioggerellina)
Rimuoviamo i due vincoli, ed ecco la lingua perfetta per far comunicare due ominidi provenienti da contesti completamente differenti.

1/13/2007 8:04 PM  
Blogger sanTrine said...

ho usato apposta le virgolette per "piaga", ma mi lascia comunque perplesso pensare che Stallone, Pacino, De Niro, Hoffman e Er Monnezza abbiano per noi la stessa voce...
per l'esperanto, credo che iNparare una nuova lingua in ogni caso male non faccia, anche solo per usare aree del cervello in dysvso

1/14/2007 4:24 PM  
Blogger IO_ME_STESSO_ME said...

realy good...
adie

1/14/2007 7:19 PM  
Blogger BondValeria said...

ma a me veramente di quei cretini che han perso anni della loro vita a studiare una lingua a tavolino m'importa una bella sega... io dico solamente che non c'è niente come prenderne una già fatta e VIVA, in continuo cambiamento e arricchimento, foss'anche l'inglese. L'esperanto o le lingue morte come il latino (ci sono radio che trasmettono in latino per davvero, e non per finta come su "610", a Radio2...)si possono usare anche oggi, sì, ma in caso di necessità estrema (come uno che conosco che andò in Grecia per lavoro e, avendo fatto il classico, si esprimeva i primi tempi nella lingua di Omero...) o per divertimento. Via, su, l'ho fatta troppo lunga...ciao!

1/15/2007 7:13 PM  
Blogger sanTrine said...

esagGerata! le basi dell'esperanto si iNparano in fretta, poi basta una vacanza-studio estiva in Esperança (de Escobar), un flirtino con madrelingva (e padremanesco) ed il giUocheffatto!
Comunque sia, meglio che uno sqvilibrato passi la vita a studiare una lingva morta che a vivisezionare micini (vivi).
Last, but not Finish (chiedo venia), il problema almeno sul lavoro non è tanto non conoscere le lingue, quanto fingere di conoscerle...

1/15/2007 10:25 PM  
Blogger Ronson said...

SIIIIIIIIIIIIII!!!!
Finalmente dopo anni di testa chinata di fronte alla sapientia insita nel cranio del mio fraterno amico posso schierarmi a testa alta e urlare "No! Non ci sto!" come diceva il vostro bigotto ex presidente.
Eccheccazzo. Levo gli scudi in favore del doppiaggio italiano. Il dramma sono le traduzioni spericolate ad opera dei traduttori semmy. (pr. semmài).
Pensa che la tata da donna del queens è diventata di frosinone...
No caro mio, tu forse non hai mai visto i canali polacchi che davano l'uomo tigre in italiano commentato a voce in polacco...
Viva il doppiaggio, viva Amendola, Viva l'italia.

1/16/2007 12:36 AM  
Blogger sanTrine said...

amico redivivo, in realtà anni fa ho visto in un hotel di Praga una puntata di Casa Vianello doppiata in ceco...
comunque sia, ci pensi a doppiare Totò? O Troisi? O il vecchio Benigni? Come si fa a rendere "Leonardo, u semaforo"???? E poi ci hai mai fatto caso che Woody Allen ha una voce molto più anonima di quella che gli ha dato Oreste Lionello? E hai mai sentito ridere Eddie Murphy? La sua risata non c'entra un cazzo con quella di Tonino Accolla, che tra l'altro doppia anche Homer Simpson...
Ma in fondo va bene anche il doppiaggio, nonostante spesso sia fatto a pisello de cane (op.cit.)

1/16/2007 10:03 PM  
Blogger BondValeria said...

AAAAAAAA!!!! Santrine, tu non lo sai, ma hai nominato uno che negli ambienti del doppiaggio PORTA MALE!!! E per non nominarlo anch'io ti dirò che non è Oreste Lionello, né Vianello, né Totò, Troisi, Benigni, Leonardo, Woody Allen, Eddie Murphy o Homer Simpson. Questo tale, nonostante la sua, va detto, bravura, pare che sia inviso a tutta la categoria dei doppiatori/dialoghisti in quanto in presenza sua succedono disgrazie e incidenti, oppure gente perde lavoro. Per rimediare alla tua imprudenza ti consiglio di cospargerti il capino di cenere e gridare a voce alta "merda, merda, merda!"

1/17/2007 9:12 AM  

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